Esaminate le ragioni per le quali un testo può essere frammentario - non necessariamente legate soltanto a guasti nel corso della trasmissione - l'articolo fornisce indicazioni metodologiche su come procedere all'edizione di frammenti; esempi sono tratti dai casi del commento al Cantico di Gregorio Magno, dei Versus de Ottone et Heinrico di Leone di Vercelli, del poema biblico di Severo di Malaga, del Carmen Campidoctoris, delle Expositiones Berengarii (attribuite da Bischoff a Berengario di Tours, in realtà in parte di Guitmondo di Aversa), della poesia De trinitate et de Christo Deo homine di Alcuino, del Ruodlieb, del «frammento dell'Aia» (Den Haag, KB, 921), dei Gesta Apollonii in versi, della Iohannis di Corippo, del commento all'Apocalisse di Ticonio. Viene presentato infine il caso dell'altro commento all'Apocalisse di Apringio di Beja, lo stato disordinato del quale è stato spiegato in modi diversi, fra i quali l'ipotesi prevalente è quella della sua frammentarietà; su questa base esso è stato ricostruito ed edito da R. Gryson (Turnhout 2003) grazie all'analisi della tradizione indiretta, costituita dal commento all'Apocalisse del Beato di Liébana. Contro l'opinione di Gryson, secondo il quale l'opera di Apringio comprendeva ampi stralci di un più antico commento di Vittorino di Petovio, il presente articolo dimostra però che i brani di tale autore che figurano all'interno del testo di Apringio nell'unico codice diretto che lo riporta (København, Det Arnamagnaeanske Institut, AM 4° 795) sono in realtà aggiunte successive all'autore.
Esaminate le ragioni per le quali un testo può essere frammentario - non necessariamente legate soltanto a guasti nel corso della trasmissione - si forniscono indicazioni metodologiche su come procedere all'edizione di frammenti; esempi sono tratti dai casi del commento al Cantico di Gregorio Magno, dei Versus de Ottone et Heinrico di Leone di Vercelli, del poema biblico di Severo di Malaga, del Carmen Campidoctoris, delle Expositiones Berengarii (attribuite da Bischoff a Berengario di Tours, in realtà in parte di Guitmondo di Aversa), della poesia De trinitate et de Christo Deo homine di Alcuino, del Ruodlieb, del «frammento dell'Aia» (Den Haag, KB, 921), dei Gesta Apollonii in versi, della Iohannis di Corippo, del commento all'Apocalisse di Ticonio. Presenta infine il caso dell'altro commento all'Apocalisse di Apringio di Beja, lo stato disordinato del quale è stato spiegato in modi diversi, fra i quali l'ipotesi prevalente è quella della sua frammentarietà; su questa base esso è stato ricostruito ed edito da R. Gryson (Turnhout 2003; cfr. MEL XXVIII 4285) grazie all'analisi della tradizione indiretta, costituita dal commento all'Apocalisse del Beato di Liébana. Contro l'opinione di Gryson, secondo il quale l'opera di Apringio comprendeva ampi stralci di un più antico commento di Vittorino di Petovio, si dimostra però che i brani di tale autore che figurano all'interno del testo di Apringio nell'unico codice diretto che lo riporta (København, Det Arnamagnaeanske Institut, AM 4° 795) sono in realtà aggiunte successive all'autore.
Strategie editoriali per testi frammentari. Una rassegna critica con il caso di Apringio
GAMBERINI, Roberto
2007-01-01
Abstract
Esaminate le ragioni per le quali un testo può essere frammentario - non necessariamente legate soltanto a guasti nel corso della trasmissione - si forniscono indicazioni metodologiche su come procedere all'edizione di frammenti; esempi sono tratti dai casi del commento al Cantico di Gregorio Magno, dei Versus de Ottone et Heinrico di Leone di Vercelli, del poema biblico di Severo di Malaga, del Carmen Campidoctoris, delle Expositiones Berengarii (attribuite da Bischoff a Berengario di Tours, in realtà in parte di Guitmondo di Aversa), della poesia De trinitate et de Christo Deo homine di Alcuino, del Ruodlieb, del «frammento dell'Aia» (Den Haag, KB, 921), dei Gesta Apollonii in versi, della Iohannis di Corippo, del commento all'Apocalisse di Ticonio. Presenta infine il caso dell'altro commento all'Apocalisse di Apringio di Beja, lo stato disordinato del quale è stato spiegato in modi diversi, fra i quali l'ipotesi prevalente è quella della sua frammentarietà; su questa base esso è stato ricostruito ed edito da R. Gryson (Turnhout 2003; cfr. MEL XXVIII 4285) grazie all'analisi della tradizione indiretta, costituita dal commento all'Apocalisse del Beato di Liébana. Contro l'opinione di Gryson, secondo il quale l'opera di Apringio comprendeva ampi stralci di un più antico commento di Vittorino di Petovio, si dimostra però che i brani di tale autore che figurano all'interno del testo di Apringio nell'unico codice diretto che lo riporta (København, Det Arnamagnaeanske Institut, AM 4° 795) sono in realtà aggiunte successive all'autore.File | Dimensione | Formato | |
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