L'allenamento in sospensione, che necessita solo dell’utilizzo di un piccolo attrezzo e del proprio peso corporeo, ha recentemente acquisito grande popolarità. Sebbene la letteratura abbia mostrato che l’esecuzione di esercizi mediante il dispositivo per l’allenamento in sospensione aumenti l’attivazione neuromuscolare rispetto allo stesso esercizio eseguito tradizionalmente, la difficoltà principale sta nel quantificare il carico di lavoro. Infatti, nonostante alcuni ricercatori abbiano affermato che il carico cambi al variare dell’angolo di inclinazione del soggetto o del dispositivo, misurare gli angoli durante una seduta di allenamento risulta complicato, tanto che nessuno studio ha valutato la variazione del carico di lavoro al variare della lunghezza del dispositivo. L’ipotesi dello studio è che il carico di lavoro possa variare al variar della lunghezza del dispositivo per l’allenamento in sospensione. Pertanto lo scopo di questo studio è verificare l'andamento del carico di lavoro al variare della lunghezza delle cinghie durante l'esercizio del push-up eseguito mediante dispositivo per l'allenamento in sospensione. Sedici soggetti volontari (8 femmine e 8 maschi; età 26,8±4,9 anni; massa corporea 62,6±12,2 kg; statura 168,6±9,9 cm; BMI 21,8±2,6 kg/m2) hanno partecipato allo studio. Il protocollo prevedeva l’esecuzione dell’esercizio del push-up mediante dispositivo per l’allenamento in sospensione in 2 diverse posizioni delle braccia in 7 diverse lunghezze del dispositivo, per un totale di 14 push-up statici della durata di 5 secondi ciascuno. Durante gli esercizi, una piattaforma di forza e un trasduttore di forza sono stati utilizzati per registrare rispettivamente il carico al suolo e la forza di trazione applicata al dispositivo. Tutte le prove sono state registrate mediante una videocamera e analizzate successivamente mediante un software di video analisi per valutare l’angolo di inclinazione del soggetto rispetto al suolo. I risultati hanno mostrato come il carico di lavoro si modifichi al variare sia dell’angolo di inclinazione del soggetto, sia della lunghezza del dispositivo utilizzato. In particolare, all’aumentare della lunghezza del dispositivo, aumenta il carico di trazione sul dispositivo stesso mentre diminuisce la forza al suolo. In conclusione possiamo affermare che, durante l’esercizio del push-up, la distribuzione del carico tra arti superiori e inferiori varia sia al variare dell’angolo di inclinazione del soggetto, sia al variare della lunghezza delle cinghie di regolazione. Questi risultati potrebbero aiutare a personalizzare gli allenamenti e creare una corretta progressione del carico di lavoro, iniziando da lunghezze ridotte per poi aumentarle dopo una fase di familiarizzazione.
Analisi Biomeccanica del Push-up Eseguito in Sospensione
Giuseppe Francesco Giancotti;Andrea Fusco;Cristina Cortis
2017-01-01
Abstract
L'allenamento in sospensione, che necessita solo dell’utilizzo di un piccolo attrezzo e del proprio peso corporeo, ha recentemente acquisito grande popolarità. Sebbene la letteratura abbia mostrato che l’esecuzione di esercizi mediante il dispositivo per l’allenamento in sospensione aumenti l’attivazione neuromuscolare rispetto allo stesso esercizio eseguito tradizionalmente, la difficoltà principale sta nel quantificare il carico di lavoro. Infatti, nonostante alcuni ricercatori abbiano affermato che il carico cambi al variare dell’angolo di inclinazione del soggetto o del dispositivo, misurare gli angoli durante una seduta di allenamento risulta complicato, tanto che nessuno studio ha valutato la variazione del carico di lavoro al variare della lunghezza del dispositivo. L’ipotesi dello studio è che il carico di lavoro possa variare al variar della lunghezza del dispositivo per l’allenamento in sospensione. Pertanto lo scopo di questo studio è verificare l'andamento del carico di lavoro al variare della lunghezza delle cinghie durante l'esercizio del push-up eseguito mediante dispositivo per l'allenamento in sospensione. Sedici soggetti volontari (8 femmine e 8 maschi; età 26,8±4,9 anni; massa corporea 62,6±12,2 kg; statura 168,6±9,9 cm; BMI 21,8±2,6 kg/m2) hanno partecipato allo studio. Il protocollo prevedeva l’esecuzione dell’esercizio del push-up mediante dispositivo per l’allenamento in sospensione in 2 diverse posizioni delle braccia in 7 diverse lunghezze del dispositivo, per un totale di 14 push-up statici della durata di 5 secondi ciascuno. Durante gli esercizi, una piattaforma di forza e un trasduttore di forza sono stati utilizzati per registrare rispettivamente il carico al suolo e la forza di trazione applicata al dispositivo. Tutte le prove sono state registrate mediante una videocamera e analizzate successivamente mediante un software di video analisi per valutare l’angolo di inclinazione del soggetto rispetto al suolo. I risultati hanno mostrato come il carico di lavoro si modifichi al variare sia dell’angolo di inclinazione del soggetto, sia della lunghezza del dispositivo utilizzato. In particolare, all’aumentare della lunghezza del dispositivo, aumenta il carico di trazione sul dispositivo stesso mentre diminuisce la forza al suolo. In conclusione possiamo affermare che, durante l’esercizio del push-up, la distribuzione del carico tra arti superiori e inferiori varia sia al variare dell’angolo di inclinazione del soggetto, sia al variare della lunghezza delle cinghie di regolazione. Questi risultati potrebbero aiutare a personalizzare gli allenamenti e creare una corretta progressione del carico di lavoro, iniziando da lunghezze ridotte per poi aumentarle dopo una fase di familiarizzazione.File | Dimensione | Formato | |
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