Nella presente nota si riporta lo studio dei fenomeni di liquefazione verificatisi nella fase cosismica del terremoto emiliano del 20 Maggio 2013. In particolare mediante Interferometria Differenziale Radar ad Apertura Sintetica (DInSAR – Differential Interferometry Synthetic Aperture Radar) si sono identificati fenomeni di liquefazione valutati i cedimenti indotti. A tale scopo, si sono utilizzate 4 immagini SAR COSMO SkyMed in banda X ad alta risoluzione nel periodo compreso tra il 1 Aprile ed il 6 Giugno 2012. Nel campo di deformazione del terremoto si sono identificate aree affette da subsidenza localizzata, probabilmente associata alla compattazione di strati sabbiosi per liquefazione. Lo studio geologico-geotecnico delle aree suddette ha confermato la presenza di uno strato sabbioso profondo potenzialmente liquefacibile. Il cedimento dovuto al liquefazione, calcolato tramite back-analysis dei dati ottenuti da prove penetrometriche statiche, risulta in buon accordo con i valori osservati tramite telerilevamento, a meno di discrepanze legate alla variabilità locale dello strato sabbioso o alla sottostima dei cedimenti misurati a causa della decorrelazione del dato SAR.

Analisi dei fenomeni di liquefazione durante il terremoto emiliano del 20 maggio 2013 mediante interferometria differenziale SAR

SAROLI, Michele;MODONI, Giuseppe;
2014-01-01

Abstract

Nella presente nota si riporta lo studio dei fenomeni di liquefazione verificatisi nella fase cosismica del terremoto emiliano del 20 Maggio 2013. In particolare mediante Interferometria Differenziale Radar ad Apertura Sintetica (DInSAR – Differential Interferometry Synthetic Aperture Radar) si sono identificati fenomeni di liquefazione valutati i cedimenti indotti. A tale scopo, si sono utilizzate 4 immagini SAR COSMO SkyMed in banda X ad alta risoluzione nel periodo compreso tra il 1 Aprile ed il 6 Giugno 2012. Nel campo di deformazione del terremoto si sono identificate aree affette da subsidenza localizzata, probabilmente associata alla compattazione di strati sabbiosi per liquefazione. Lo studio geologico-geotecnico delle aree suddette ha confermato la presenza di uno strato sabbioso profondo potenzialmente liquefacibile. Il cedimento dovuto al liquefazione, calcolato tramite back-analysis dei dati ottenuti da prove penetrometriche statiche, risulta in buon accordo con i valori osservati tramite telerilevamento, a meno di discrepanze legate alla variabilità locale dello strato sabbioso o alla sottostima dei cedimenti misurati a causa della decorrelazione del dato SAR.
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