Ammaia II. The excavation contexts 1994 - 2011.

Il presente volume costituisce il secondo comtributo, in questa stessa serie edita dalla Academia Press dell’Università belga di Gent, inteso a far conoscere il lavoro svolto in oltre 15 anni di ricerca presso il sito archeologico di Ammaia in Portogallo. Presso questo sito, una città romana abbandonata, posta in una regione oggi molto isolata, al confine tra Spagna e Portogallo, ma anticamente posta all’incrocio di importanti vie di comunicazione, tradizionali ricerche di scavo sono state intraprese da una equipe portoghese, diretta da esponenti delle università di Coimbra ed Évora, già nel 1994. Dal 2001, Cristina Corsi è entrata a far parte del progetto, occupandosi, con colleghi di altre università europee, delle ricerche sul territorio. Dal 2007, la stessa autrice è stata nominata co-direttrice delle ricerche sul sito, sito che dal 2009 al 2013 è stato centrale per un importante progetto europeo (Radio-Past), coordinato dalla stessa Cristina Corsi, che si è concentrato sugli aspetti del survey e della ricerca non-invasiva, ma che al tempo stesso ha previsto l’apertura di cantieri di scavo intesi prevalentmente come “finestre” di verifica sul terreno di quanto desunto dalla diagnostica archeologica. Le eccezionali risultanze del survey sono state pubblicate nel I volume (Ammaia I, edito da C. Corsi e F. Vermeulen, Gent 2012). Questo volume intende ora completare la pubblicazione e disseminazione delle ricerche condotte da una nutrita equipe internazionale e pluridisciplinare, che – soprattutto grazie al supporto del Centro Nazionale di Ricerca Portoghese – ha finalmente portato a pubblicazione una quantità straordinaria di dati, dalle stratigrafie di alcuni settori cruciali per la comprensione dell’urbanistica e della storia della città, a numerose classi di materiali (ceramiche fini, ceramiche comuni, anfore, vetri, monete...), all’analisi delle strutture e delle tecniche costruttive (Archeologia dell’architettura), allo studio delle provenienze dei materiali lapidei, includendo uno studio comparativo delle tipologie monumentali e le ricostruzioni tridimensionali dei complessi architettonici. La varietà e completezza delle analisi presentate, il fatto che si sia scelta la lingua inglese, la novità degli approcci e l’integrazione delle metodologie fanno di questo volume quasi un unicum nel panorama iberico, andando a costituire quello che sarà senza dubbio un punto di riferimento nel processo di internazionalizzazione della ricerca archeologica.