La presente indagine, traendo spunto dall’opera di codificazione della Commissione di Diritto Internazionale, ricostruisce in maniera unitaria l’istituto delle scusanti nell’illecito internazionale, individuandone al contempo, le figure normative ad esso riconducibili. La teoria delle cause di giustificazione, che ha trovato piena realizzazione negli ordinamenti giuridici interni, non registra nell’ordinamento internazionale un simile grado di approfondimento, determinando, di conseguenza, la necessità di procedere ad un’attenta disamina delle singole fattispecie, con riguardo non solo al Progetto di articoli sulla responsabilità degli Stati, ma anche rispetto al corpus normativo consuetudinario e pattizio già esistente. L’opera de qua, partendo da un'analisi critica delle scelte operate dalla C.D.I., valuta, in primo luogo, l’impatto della teoria dell’illecito sul diritto dei trattati, successivamente avvalora l'impostazione che distingue le esimenti escludenti l'illecito, consenso dello stato leso, legittima difesa e contromisure, dalle ulteriori cause di esclusione della responsabilità, per poi passare all'elaborazione di una innovativa teoria delle scusanti, basata sullo studio dell’evoluzione dei precedenti giurisprudenziali in materia. Il tentativo di far luce sulla problematica delle cause di limitazione della responsabilità dello Stato agens, le quali tuttavia non eliminano l'illiceità dell'atto ma impediscono soltanto il prodursi della conseguente responsabilità, conduce all'accertamento dell'esistenza delle scusanti, quali principi connaturati alla stessa Comunità internazionale, capaci di scardinare il principio fondamentale per cui ogni atto antigiuridico comporta inevitabilmente una responsabilità per il suo autore.
La rilevanza delle "scusanti" nella teoria dell'illecito internazionale.
SCALESE, Giancarlo
2008-01-01
Abstract
La presente indagine, traendo spunto dall’opera di codificazione della Commissione di Diritto Internazionale, ricostruisce in maniera unitaria l’istituto delle scusanti nell’illecito internazionale, individuandone al contempo, le figure normative ad esso riconducibili. La teoria delle cause di giustificazione, che ha trovato piena realizzazione negli ordinamenti giuridici interni, non registra nell’ordinamento internazionale un simile grado di approfondimento, determinando, di conseguenza, la necessità di procedere ad un’attenta disamina delle singole fattispecie, con riguardo non solo al Progetto di articoli sulla responsabilità degli Stati, ma anche rispetto al corpus normativo consuetudinario e pattizio già esistente. L’opera de qua, partendo da un'analisi critica delle scelte operate dalla C.D.I., valuta, in primo luogo, l’impatto della teoria dell’illecito sul diritto dei trattati, successivamente avvalora l'impostazione che distingue le esimenti escludenti l'illecito, consenso dello stato leso, legittima difesa e contromisure, dalle ulteriori cause di esclusione della responsabilità, per poi passare all'elaborazione di una innovativa teoria delle scusanti, basata sullo studio dell’evoluzione dei precedenti giurisprudenziali in materia. Il tentativo di far luce sulla problematica delle cause di limitazione della responsabilità dello Stato agens, le quali tuttavia non eliminano l'illiceità dell'atto ma impediscono soltanto il prodursi della conseguente responsabilità, conduce all'accertamento dell'esistenza delle scusanti, quali principi connaturati alla stessa Comunità internazionale, capaci di scardinare il principio fondamentale per cui ogni atto antigiuridico comporta inevitabilmente una responsabilità per il suo autore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.