Nella complessa filosofia del diritto di Pierre Legendre, sono presenti molteplici critiche mosse all’architettura normativa nel post-moderno: le stesse espressioni antropologico-giuridiche di post-moderno e di post-umano sono destinate ad usurarsi, mutando così la loro formula espressiva originaria . La critica legendriana è rivolta soprattutto all’attuale condizione culturale del diritto e alle sue espressioni concrete, determinate da uno scientismo normativo di massa, confuso con la scienza giuridica e con la ricerca metodologica, per trovare infine un riscontro di validità in certe biotecnologie supportate da nuove direzioni bioetiche . Le conseguenze di una tale riflessione sul diritto determinano uno slittamento della sua definizione, decontestualizzata sotto forma di produzioni storico-giuridiche, dirette alla fattualità, al fatto bio-sociale . Il fatto viene così isolato nei suoi effetti cronologici, diventa asettico rispetto ad ipotesi di trasmissione del sapere giuridico e iscritto in un’utopistica visione che assume gradualmente la fisionomia di un ‘nuovo’ diritto sociale che porta con sé un ‘nuovo’ uomo . Le derivate di un’analisi così concepita non sono unidirezionali; il risultato è una ‘pseudoconfusione’, che le ‘nuove’ discipline concorrono a produrre, secondo modalità clonanti; nonostante le pretese di tecnicità del diritto, di legittimità e di dimensione esaustiva del sociale, permane la domanda «come viene rappresentata oggi la giuridicità?», «quali sono i suoi effetti?», «chi è il soggetto giuridico?». Una storicizzazione del diritto aiuta alla comprensione della fenomenologia della dimensione giuridica e rende necessaria la descrizione di una storicità inesaurita nella sequenza dei fatti cronologici . L’elusione continua della questione giuridica e dell’estensione dei diritti, attraverso il suo riduzionismo a puro evento immunitario sequenziale oppure a griglia di controllo comportamentale, o ancora a sistema biochimico di riferimento che la legittimi sotto un profilo farmacologico , non esaurisce la ragione che spinge l’umanità a dotarsi di un ordinamento normativo. Il diritto non è necessariamente ritagliato sul paradigma di un regime di dominio permeato dalle mire del più forte che genera la sua discriminazione mediante l’intervento di una terzietà solo funzionale , eco di un diritto cosiddetto sociale che occulta la gerarchia della potenza economica sotto la definizione di ‘sociale’.
La filosofia del diritto in Pierre Legendre
AVITABILE, Luisa
2004-01-01
Abstract
Nella complessa filosofia del diritto di Pierre Legendre, sono presenti molteplici critiche mosse all’architettura normativa nel post-moderno: le stesse espressioni antropologico-giuridiche di post-moderno e di post-umano sono destinate ad usurarsi, mutando così la loro formula espressiva originaria . La critica legendriana è rivolta soprattutto all’attuale condizione culturale del diritto e alle sue espressioni concrete, determinate da uno scientismo normativo di massa, confuso con la scienza giuridica e con la ricerca metodologica, per trovare infine un riscontro di validità in certe biotecnologie supportate da nuove direzioni bioetiche . Le conseguenze di una tale riflessione sul diritto determinano uno slittamento della sua definizione, decontestualizzata sotto forma di produzioni storico-giuridiche, dirette alla fattualità, al fatto bio-sociale . Il fatto viene così isolato nei suoi effetti cronologici, diventa asettico rispetto ad ipotesi di trasmissione del sapere giuridico e iscritto in un’utopistica visione che assume gradualmente la fisionomia di un ‘nuovo’ diritto sociale che porta con sé un ‘nuovo’ uomo . Le derivate di un’analisi così concepita non sono unidirezionali; il risultato è una ‘pseudoconfusione’, che le ‘nuove’ discipline concorrono a produrre, secondo modalità clonanti; nonostante le pretese di tecnicità del diritto, di legittimità e di dimensione esaustiva del sociale, permane la domanda «come viene rappresentata oggi la giuridicità?», «quali sono i suoi effetti?», «chi è il soggetto giuridico?». Una storicizzazione del diritto aiuta alla comprensione della fenomenologia della dimensione giuridica e rende necessaria la descrizione di una storicità inesaurita nella sequenza dei fatti cronologici . L’elusione continua della questione giuridica e dell’estensione dei diritti, attraverso il suo riduzionismo a puro evento immunitario sequenziale oppure a griglia di controllo comportamentale, o ancora a sistema biochimico di riferimento che la legittimi sotto un profilo farmacologico , non esaurisce la ragione che spinge l’umanità a dotarsi di un ordinamento normativo. Il diritto non è necessariamente ritagliato sul paradigma di un regime di dominio permeato dalle mire del più forte che genera la sua discriminazione mediante l’intervento di una terzietà solo funzionale , eco di un diritto cosiddetto sociale che occulta la gerarchia della potenza economica sotto la definizione di ‘sociale’.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.