La modellazione dei fenomeni di dam-break, di notevole interesse sia dal punto di vista scientifico che sul piano tecnico-applicativo, presenta ancora oggi rilevanti difficoltà, a dispetto dei numerosi sforzi condotti nella ricerca in tale ambito. In questo lavoro sono presentati alcuni selezionati risultati di una campagna sperimentale di laboratorio, in confronto con i risultati numerici ottenuti applicando una tecnica GMUSTA all’integrazione di un modello morfodinamico. Il confronto tra risultati numerici e dati sperimentali (anche di letteratura) mostra un ragionevole accordo e, pertanto, una soddisfacente capacità previsionale del modello matematico-numerico in termini di evoluzione del profilo di pelo libero e del fondo, nonché della capacità di trasporto della corrente. I risultati sono soddisfacenti anche dal punto di vista della semplicità di implementazione e, di conseguenza, dell’efficienza computazionale. Il modello fornisce, pertanto, uno strumento utile nella previsione delle modalità di propagazione dell’onda idrodinamica conseguente al crollo di diga, nonché dei fenomeni di trasporto solido ed evoluzione del fondo che ad essa si accompagnano.
Esperimenti e simulazioni numeriche di dam break su letto fisso e mobile
EVANGELISTA, Stefania
2014-01-01
Abstract
La modellazione dei fenomeni di dam-break, di notevole interesse sia dal punto di vista scientifico che sul piano tecnico-applicativo, presenta ancora oggi rilevanti difficoltà, a dispetto dei numerosi sforzi condotti nella ricerca in tale ambito. In questo lavoro sono presentati alcuni selezionati risultati di una campagna sperimentale di laboratorio, in confronto con i risultati numerici ottenuti applicando una tecnica GMUSTA all’integrazione di un modello morfodinamico. Il confronto tra risultati numerici e dati sperimentali (anche di letteratura) mostra un ragionevole accordo e, pertanto, una soddisfacente capacità previsionale del modello matematico-numerico in termini di evoluzione del profilo di pelo libero e del fondo, nonché della capacità di trasporto della corrente. I risultati sono soddisfacenti anche dal punto di vista della semplicità di implementazione e, di conseguenza, dell’efficienza computazionale. Il modello fornisce, pertanto, uno strumento utile nella previsione delle modalità di propagazione dell’onda idrodinamica conseguente al crollo di diga, nonché dei fenomeni di trasporto solido ed evoluzione del fondo che ad essa si accompagnano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.