La modernità viene discussa attraverso l’interpretazione di tre momenti – persona testo sistema, significativi sotto il profilo fenomenologico-giuridico e della filosofia del diritto – che investono l’antropologia giuridica, la società complessa, la formazione della testualità delle norme, a partire dal testo sociale, con attenzione alle forme del linguaggio non intese solo come linguistica di tipo logico-formale, ma come luogo originario delle relazioni giuridiche. Il giurista, anche in qualità di interprete, è rivolto alla modernità e ha i piedi piantati nella post-modernità e nella globalizzazione, nella critica ai momenti formativi del moderno nelle ripercussioni che l’assolutizzazione e la purificazione del testo hanno sulla persona: alienazione e estraneazione cominciano ad imporsi come effetti sul diritto, nel momento in cui il testo diventa sistema tramutando la parola in una linguistica analitica funzionale che impone un modello descrittivo. Le questioni sono discusse con riferimento a filosofi, interessati al diritto, – Stein, Legendre, Luhmann – che leggono la modernità come esigenza di ‘uscire da uno stato di minorità’ attraverso una chiarificazione illuministica che trova la sua originaria motivazione nel linguaggio e nella sua destituzione.

Modernità e pensiero giuridico

AVITABILE, Luisa
2013-01-01

Abstract

La modernità viene discussa attraverso l’interpretazione di tre momenti – persona testo sistema, significativi sotto il profilo fenomenologico-giuridico e della filosofia del diritto – che investono l’antropologia giuridica, la società complessa, la formazione della testualità delle norme, a partire dal testo sociale, con attenzione alle forme del linguaggio non intese solo come linguistica di tipo logico-formale, ma come luogo originario delle relazioni giuridiche. Il giurista, anche in qualità di interprete, è rivolto alla modernità e ha i piedi piantati nella post-modernità e nella globalizzazione, nella critica ai momenti formativi del moderno nelle ripercussioni che l’assolutizzazione e la purificazione del testo hanno sulla persona: alienazione e estraneazione cominciano ad imporsi come effetti sul diritto, nel momento in cui il testo diventa sistema tramutando la parola in una linguistica analitica funzionale che impone un modello descrittivo. Le questioni sono discusse con riferimento a filosofi, interessati al diritto, – Stein, Legendre, Luhmann – che leggono la modernità come esigenza di ‘uscire da uno stato di minorità’ attraverso una chiarificazione illuministica che trova la sua originaria motivazione nel linguaggio e nella sua destituzione.
2013
9788834888315
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