"Outis" è un'azione musicale in due atti di Luciano Berio, ispirata al mito di Ulisse e rappresentata per la prima volta alla Scala nel 1996. Il libretto è concepito come un mosaico di citazioni letterarie, canti popolari e litanie che si alternano ad altri testi appositamente scritti dal compositore e da Dario Del Corno. In assenza di un intreccio lineare, sulla scena si alternano 17 personaggi principali, un piccolo gruppo vocale e un grande coro; la moltiplicazione degli stimoli visivi è amplificata dalla mobilità dell’ambientazione scenica, in linea con una scrittura musicale densa e continuamente cangiante, amplificata dall’uso del live electronics. Il saggio propone una lettura interpretativa dell’opera concentrando l’attenzione su quattro aspetti: 1) il rapporto tra la dimensione rappresentativa e la dimensione narrativa; 2) la caratterizzazione musicale dei personaggi e dei ruoli vocali; 3) la struttura armonica; 4) il rapporto tra articolazione della forma e percezione del tempo. I risultati dell’analisi evidenziano che, più che sul piano dei contenuti, i riferimenti al mito di Ulisse e all’epos di Omero si riflettono soprattutto sul piano della concezione musicale e formale, attraverso la negazione di una prospettiva centrata sul personaggio e la tendenza ad attingere materiali musicali da un patrimonio di memorie condivise.
Dynamiques du temps et de la forme dans Outis de Luciano Berio
PASTICCI, Susanna
2016-01-01
Abstract
"Outis" è un'azione musicale in due atti di Luciano Berio, ispirata al mito di Ulisse e rappresentata per la prima volta alla Scala nel 1996. Il libretto è concepito come un mosaico di citazioni letterarie, canti popolari e litanie che si alternano ad altri testi appositamente scritti dal compositore e da Dario Del Corno. In assenza di un intreccio lineare, sulla scena si alternano 17 personaggi principali, un piccolo gruppo vocale e un grande coro; la moltiplicazione degli stimoli visivi è amplificata dalla mobilità dell’ambientazione scenica, in linea con una scrittura musicale densa e continuamente cangiante, amplificata dall’uso del live electronics. Il saggio propone una lettura interpretativa dell’opera concentrando l’attenzione su quattro aspetti: 1) il rapporto tra la dimensione rappresentativa e la dimensione narrativa; 2) la caratterizzazione musicale dei personaggi e dei ruoli vocali; 3) la struttura armonica; 4) il rapporto tra articolazione della forma e percezione del tempo. I risultati dell’analisi evidenziano che, più che sul piano dei contenuti, i riferimenti al mito di Ulisse e all’epos di Omero si riflettono soprattutto sul piano della concezione musicale e formale, attraverso la negazione di una prospettiva centrata sul personaggio e la tendenza ad attingere materiali musicali da un patrimonio di memorie condivise.File | Dimensione | Formato | |
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