La Missione Congiunta Italo-Libica nel Jebel Gharbi, organizzata dalle Università Sapienza di Roma e Cassino è attiva dai primi anni ’90 del secolo scorso. La Missione opera su base multi e interdisciplinare con forte evidenza attribuita alla ricostruzione paleoclimatica e ambientale. Tale impostazione ha permesso di ricostruire in lunghi anni di ricerca un panorama completo delle culture che si sono succedute nel Jebel a partire dal Pleistocene superiore. Le culture più antiche (Middle Stone Age: Musteriano e Ateriano) sono state individuate nei territori di Jado (Pl. iii.1) e di Gharian, rispettivamente nelle regioni centrale e orientale del Jebel. Tra 18.000 e 6000 anni fa, il Jebel Gharbi conobbe un clima più freddo e arido durante il quale le fonti d’acqua divennero un elemento determinante nella scelta dei siti di occupazione. La maggior parte dei siti studiati dalla Missione per questo periodo – Ras el Wadi, Shakshuk, El Batn – sono posti presso fonti d’acqua e furono frequentati da cacciatori-raccoglitori appartenenti alla sfera iberomaurusiana e, più tardi, capsiana. Infine, l’indagine della Gefara ha permesso di individuare i primi insediamenti neolitici caratterizzati da maggiore continuità, come è apparso dal sito SJ-03-83 di El Batn nell’area di Josh.
Missione Congiunta Italo-Libica nel Jebel Gharbi (Università Sapienza e Università di Cassino). Culture e ambiente della Libia nord-occidentale
GARCEA, Elena Antonella Alda;
2012-01-01
Abstract
La Missione Congiunta Italo-Libica nel Jebel Gharbi, organizzata dalle Università Sapienza di Roma e Cassino è attiva dai primi anni ’90 del secolo scorso. La Missione opera su base multi e interdisciplinare con forte evidenza attribuita alla ricostruzione paleoclimatica e ambientale. Tale impostazione ha permesso di ricostruire in lunghi anni di ricerca un panorama completo delle culture che si sono succedute nel Jebel a partire dal Pleistocene superiore. Le culture più antiche (Middle Stone Age: Musteriano e Ateriano) sono state individuate nei territori di Jado (Pl. iii.1) e di Gharian, rispettivamente nelle regioni centrale e orientale del Jebel. Tra 18.000 e 6000 anni fa, il Jebel Gharbi conobbe un clima più freddo e arido durante il quale le fonti d’acqua divennero un elemento determinante nella scelta dei siti di occupazione. La maggior parte dei siti studiati dalla Missione per questo periodo – Ras el Wadi, Shakshuk, El Batn – sono posti presso fonti d’acqua e furono frequentati da cacciatori-raccoglitori appartenenti alla sfera iberomaurusiana e, più tardi, capsiana. Infine, l’indagine della Gefara ha permesso di individuare i primi insediamenti neolitici caratterizzati da maggiore continuità, come è apparso dal sito SJ-03-83 di El Batn nell’area di Josh.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
2012Barich-et-Al-Napoli.pdf
non disponibili
Tipologia:
Documento in Post-print
Licenza:
DRM non definito
Dimensione
738.8 kB
Formato
Adobe PDF
|
738.8 kB | Adobe PDF | Visualizza/Apri Richiedi una copia |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.