Il volume mette in evidenza come il ruolo del Capo dello Stato, in una forma di governo parlamentare come quella italiana, non solo sia complesso, ma anche variabile, in dipendenza del contesto politico-istituzionale nel quale si trova a operare, grazie alla estrema elasticità delle disposizioni costituzionali. Sicché, ogni ipotesi di riforma - mentre va soppesata attentamente sotto il profilo della sua effettiva utilità - non può che partire dalla considerazione delle peculiari connotazioni politiche, culturali e sociali, oltre che giuridiche, del nostro Paese. La forma di governo parlamentare italiana, sebbene sia rimasta purtroppo demunita di adeguati elementi costituzionali di razionalizzazione e stabilizzazione, si è comunque dimostrata la più matura e la più equilibrata per una società post-industriale pluralistica come la nostra, caratterizzata da un sistema partitico eccessivamente frammentato e ideologizzato. Infatti il monismo parlamentare italiano si è dimostrato in grado di assorbire e metabolizzare le tensioni interne alle oligarchie del sistema partitico e le spinte anti-sistema di talune forze politiche estreme. Fondamentale, in tal senso, è il ruolo del Capo dello Stato, che rimane dietro le quinte nelle fasi in cui il circuito elettori-parlamento-governo appare coeso e forte, facendo un uso prevalentemente formale dei propri poteri; mentre, diviene un vero protagonista della scena politica quando il circuito elettori-parlamento-governo si indebolisce, esercitando in tal caso in modo più sostanziale le sue attribuzioni formali.
Evoluzione della forma di governo parlamentare e ruolo del capo dello Stato
PASTORE, Fulvio
2012-01-01
Abstract
Il volume mette in evidenza come il ruolo del Capo dello Stato, in una forma di governo parlamentare come quella italiana, non solo sia complesso, ma anche variabile, in dipendenza del contesto politico-istituzionale nel quale si trova a operare, grazie alla estrema elasticità delle disposizioni costituzionali. Sicché, ogni ipotesi di riforma - mentre va soppesata attentamente sotto il profilo della sua effettiva utilità - non può che partire dalla considerazione delle peculiari connotazioni politiche, culturali e sociali, oltre che giuridiche, del nostro Paese. La forma di governo parlamentare italiana, sebbene sia rimasta purtroppo demunita di adeguati elementi costituzionali di razionalizzazione e stabilizzazione, si è comunque dimostrata la più matura e la più equilibrata per una società post-industriale pluralistica come la nostra, caratterizzata da un sistema partitico eccessivamente frammentato e ideologizzato. Infatti il monismo parlamentare italiano si è dimostrato in grado di assorbire e metabolizzare le tensioni interne alle oligarchie del sistema partitico e le spinte anti-sistema di talune forze politiche estreme. Fondamentale, in tal senso, è il ruolo del Capo dello Stato, che rimane dietro le quinte nelle fasi in cui il circuito elettori-parlamento-governo appare coeso e forte, facendo un uso prevalentemente formale dei propri poteri; mentre, diviene un vero protagonista della scena politica quando il circuito elettori-parlamento-governo si indebolisce, esercitando in tal caso in modo più sostanziale le sue attribuzioni formali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.