Viene presentato il recto del testo trasmesso da PHaun. III 45 ricongiunto con i frammenti pubblicati nel 1951 da V. Arangio-Ruiz ( = CPL 73 A,B). Il documento (la cui edizione commentata è stata, frattanto, edita nel 2010), denominato in maniera unitaria P.Haun de legatis et fideicommissis, è databile al IV-V sec. d.C. e riporta inediti brani giurisprudenziali di II e III secolo d.C., non trasmessi dal Digesto né dalle altre raccolte tardoclassiche, tutti in materia di legati e fedecommessi. L’importante e lungo testo (complessivamente più di cento linee) consente di riflettere sul metodo adoperato dai compilatori nella redazione del Corpus iuris e, in particolare, nel tradurre materialmente il senso delle riforme giustinianee in materia di legati e fedecommessi. Le linee discusse nel contributo trattano dell’alienazione della res legata. I pareri giurisprudenziali che è possibile ricostruire, almeno per grandi linee, da PHaun. integrano le nostre conoscenze soprattutto sull’orientamento di Celso e di Papiniano e fanno riferimento ad una sconosciuta constitutio di Settimio Severo. Se ne possono trarre utili spunti di riflessione, sia sul confronto fra alcune linee del nuovo testo, Institutiones Iustiniani 2.20.12 ed il passo corrispondente della Parafrasi di Teofilo ; sia, più in generale, sul problema della espunzione del ius controversum nella compilazione di Giustiniano : un tema che, in queste linee, investe anche il rapporto fra auctoritas giurisprudenziale e constitutiones principis e che deve essere esaminato alla luce delle riforme giustinianee in materia di legati e fedecommessi.

Nuovi dati da PHaun. III 45 + CPL 73 A,B e la codificazione giustinianea

NASTI, Fara
2013-01-01

Abstract

Viene presentato il recto del testo trasmesso da PHaun. III 45 ricongiunto con i frammenti pubblicati nel 1951 da V. Arangio-Ruiz ( = CPL 73 A,B). Il documento (la cui edizione commentata è stata, frattanto, edita nel 2010), denominato in maniera unitaria P.Haun de legatis et fideicommissis, è databile al IV-V sec. d.C. e riporta inediti brani giurisprudenziali di II e III secolo d.C., non trasmessi dal Digesto né dalle altre raccolte tardoclassiche, tutti in materia di legati e fedecommessi. L’importante e lungo testo (complessivamente più di cento linee) consente di riflettere sul metodo adoperato dai compilatori nella redazione del Corpus iuris e, in particolare, nel tradurre materialmente il senso delle riforme giustinianee in materia di legati e fedecommessi. Le linee discusse nel contributo trattano dell’alienazione della res legata. I pareri giurisprudenziali che è possibile ricostruire, almeno per grandi linee, da PHaun. integrano le nostre conoscenze soprattutto sull’orientamento di Celso e di Papiniano e fanno riferimento ad una sconosciuta constitutio di Settimio Severo. Se ne possono trarre utili spunti di riflessione, sia sul confronto fra alcune linee del nuovo testo, Institutiones Iustiniani 2.20.12 ed il passo corrispondente della Parafrasi di Teofilo ; sia, più in generale, sul problema della espunzione del ius controversum nella compilazione di Giustiniano : un tema che, in queste linee, investe anche il rapporto fra auctoritas giurisprudenziale e constitutiones principis e che deve essere esaminato alla luce delle riforme giustinianee in materia di legati e fedecommessi.
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