Perché, in Italia, l’impiego dei sistemi edilizi industrializzati in acciaio non ha avuto lo stesso successo e la medesima diffusione riscontrabile negli altri Paesi europei? Perché nei grandi interventi edilizi la tesi dell’industrializzazione per componenti in acciaio non riesce ad affermarsi in forma competitiva rispetto alle tecniche tradizionali? In realtà, le molteplici ragioni non risiedono soltanto nella già nota arretratezza tecnologica dell’Italia, nella contenuta disponibilità di materie prime o nella scarsa presenza di manodopera specializzata, ma sono il risultato di un articolato sistema di scelte economiche, sociali oltre che strategiche, in termini di politica edilizia. Concentrata, dunque, in un periodo relativamente contenuto e confinata in un ruolo parallelo e secondario, la sperimentazione con l’acciaio, nel processo di sviluppo dell’industrializzazione in Italia, appare però ricca di continue e interessanti esperienze che coinvolgono tutti i settori interessati, dal mondo della produzione a quello imprenditoriale, professionale e soprattutto accademico. E’ proprio in quest’ultimo, infatti, che si riscontrano i risultati maggiori grazie anche ai contributi e alle continue e proficue sperimentazioni di personaggi autorevoli come il Prof. Enrico Mandolesi. Analizzando il graduale passaggio dall’impiego di singoli elementi prefabbricati in acciaio alla sperimentazione di sistemi costruttivi industrializzati interamente metallici, alla realizzazione di importanti progetti pilota, il saggio offre testimonianza di una fase importante della costruzione italiana del secondo Novecento.
ACCIAIO E INDUSTRIALIZZAZIONE. Analisi di alcune singolari sperimentazioni del secondo Novecento italiano
ZORDAN, Marcello
2012-01-01
Abstract
Perché, in Italia, l’impiego dei sistemi edilizi industrializzati in acciaio non ha avuto lo stesso successo e la medesima diffusione riscontrabile negli altri Paesi europei? Perché nei grandi interventi edilizi la tesi dell’industrializzazione per componenti in acciaio non riesce ad affermarsi in forma competitiva rispetto alle tecniche tradizionali? In realtà, le molteplici ragioni non risiedono soltanto nella già nota arretratezza tecnologica dell’Italia, nella contenuta disponibilità di materie prime o nella scarsa presenza di manodopera specializzata, ma sono il risultato di un articolato sistema di scelte economiche, sociali oltre che strategiche, in termini di politica edilizia. Concentrata, dunque, in un periodo relativamente contenuto e confinata in un ruolo parallelo e secondario, la sperimentazione con l’acciaio, nel processo di sviluppo dell’industrializzazione in Italia, appare però ricca di continue e interessanti esperienze che coinvolgono tutti i settori interessati, dal mondo della produzione a quello imprenditoriale, professionale e soprattutto accademico. E’ proprio in quest’ultimo, infatti, che si riscontrano i risultati maggiori grazie anche ai contributi e alle continue e proficue sperimentazioni di personaggi autorevoli come il Prof. Enrico Mandolesi. Analizzando il graduale passaggio dall’impiego di singoli elementi prefabbricati in acciaio alla sperimentazione di sistemi costruttivi industrializzati interamente metallici, alla realizzazione di importanti progetti pilota, il saggio offre testimonianza di una fase importante della costruzione italiana del secondo Novecento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.