La vita de cortigiani di Luciano filosofo (Venezia 1542), il primo volgarizzamento del De mercede conductis, è rimasto ad oggi inesplorato. L’intervento mira a compiere una disamina a tutto tondo del testo, indagando sia le precedenti traduzioni della stessa opera (in latino – soprattutto quella di Erasmo – e in francese), sia il modo in cui l’originale lucianeo è stato reso in volgare (una riscrittura attualizzante), sia ancora la figura del misterioso traduttore (per la quale si avanza una proposta d’identificazione con Giovanni Antonio Clario), sia infine la tradizione motivico-temati- ca nella quale tale volgarizzamento s’inserisce (il filone della letteratura anti-cortigiana, dal De curialium miseriis di Enea Silvio Piccolomini al Ragionamento delle corti di Pietro Aretino). Come emerge dall’analisi, La vita de cortigiani è il primo volgarizzamento a poter essere ascritto al «secondo tempo» della fortuna quattro-cinquecentesca di Luciano in Italia, ovverosia all’epoca in cui la figura e i testi di Luciano diventano un modello di cruciale importanza per determinati ambienti della letteratura italiana: quelli letterariamente e dottrinalmente eterodossi della Venezia d’inizio anni quaranta del Cinquecento.
Delle molteplici trasformazioni di Luciano nel Cinquecento. La vita de cortigiani di Luciano filosofo
Irene Fantappie'
2018-01-01
Abstract
La vita de cortigiani di Luciano filosofo (Venezia 1542), il primo volgarizzamento del De mercede conductis, è rimasto ad oggi inesplorato. L’intervento mira a compiere una disamina a tutto tondo del testo, indagando sia le precedenti traduzioni della stessa opera (in latino – soprattutto quella di Erasmo – e in francese), sia il modo in cui l’originale lucianeo è stato reso in volgare (una riscrittura attualizzante), sia ancora la figura del misterioso traduttore (per la quale si avanza una proposta d’identificazione con Giovanni Antonio Clario), sia infine la tradizione motivico-temati- ca nella quale tale volgarizzamento s’inserisce (il filone della letteratura anti-cortigiana, dal De curialium miseriis di Enea Silvio Piccolomini al Ragionamento delle corti di Pietro Aretino). Come emerge dall’analisi, La vita de cortigiani è il primo volgarizzamento a poter essere ascritto al «secondo tempo» della fortuna quattro-cinquecentesca di Luciano in Italia, ovverosia all’epoca in cui la figura e i testi di Luciano diventano un modello di cruciale importanza per determinati ambienti della letteratura italiana: quelli letterariamente e dottrinalmente eterodossi della Venezia d’inizio anni quaranta del Cinquecento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

