La Società Napoletana di Storia Patria custodisce una Bibbia atlantica in due volumi (mss. Cuomo 6.5.73 e 6.5.72) finora sconosciuta agli studi. Il suo ritrovamento è avvenuto nel corso delle indagini svolte per la catalogazione di tutti i manoscritti della Società, attualmente in corso. Le caratteristiche codicologiche, grafiche e testuali dei due codici si allineano a quelle delle altre Bibbie atlantiche note. Lo stesso vale per la decorazione, oggetto principale di questo contributo. Le iniziali miniate, sia quelle hollow shaft che quelle full shaft, rientrano nello stile geometrico early maturo e trovano puntuali confronti con altre Atlantiche come la Bibbia di S. Cecilia e la Bibbia del Pantheon (Biblioteca Apostolica Vaticana, mss. Barb. lat. 587 e Vat. lat. 12958). Le Tavole dei Canoni, anch’esse decorate, sono invece molto vicine a quelle della Bibbia di S. Maria in Vincis (Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Vat. lat. 10404). Questi rapporti suggeriscono per la Bibbia di Napoli una datazione tra la fine dell’XI e gli inizi del XII secolo. L’originaria provenienza di entrambi i volumi è sconosciuta. Essi appartennero però al sacerdote napoletano Vincenzo Cuomo, che acquistò molti codici del monastero femminile benedettino di S. Patrizia di Napoli, dopo la sua soppressione nel 1864. Non è quindi da escludere che da lì provenga anche la Bibbia qui discussa.

Una nuova Bibbia atlantica a Napoli

Andrea Improta
2024-01-01

Abstract

La Società Napoletana di Storia Patria custodisce una Bibbia atlantica in due volumi (mss. Cuomo 6.5.73 e 6.5.72) finora sconosciuta agli studi. Il suo ritrovamento è avvenuto nel corso delle indagini svolte per la catalogazione di tutti i manoscritti della Società, attualmente in corso. Le caratteristiche codicologiche, grafiche e testuali dei due codici si allineano a quelle delle altre Bibbie atlantiche note. Lo stesso vale per la decorazione, oggetto principale di questo contributo. Le iniziali miniate, sia quelle hollow shaft che quelle full shaft, rientrano nello stile geometrico early maturo e trovano puntuali confronti con altre Atlantiche come la Bibbia di S. Cecilia e la Bibbia del Pantheon (Biblioteca Apostolica Vaticana, mss. Barb. lat. 587 e Vat. lat. 12958). Le Tavole dei Canoni, anch’esse decorate, sono invece molto vicine a quelle della Bibbia di S. Maria in Vincis (Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Vat. lat. 10404). Questi rapporti suggeriscono per la Bibbia di Napoli una datazione tra la fine dell’XI e gli inizi del XII secolo. L’originaria provenienza di entrambi i volumi è sconosciuta. Essi appartennero però al sacerdote napoletano Vincenzo Cuomo, che acquistò molti codici del monastero femminile benedettino di S. Patrizia di Napoli, dopo la sua soppressione nel 1864. Non è quindi da escludere che da lì provenga anche la Bibbia qui discussa.
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