Il concetto di “onlife” è emerso nel mondo contemporaneo, sfumando il confine tra dominio reale e virtuale (Floridi, 2014, 2015). I nativi digitali sono continuamente influenzati dalle piattaforme digitali, che portano alla fusione delle loro realtà online e offline. L'impatto dei media digitali sulla formazione dell'identità durante gli anni della formazione è significativo, poiché le interazioni online diventano sempre più pervasive (Rodgers & Rousseau, 2022). Il contrasto tra il sé fisico reale e le personalità virtuali meticolosamente create che gli utenti online proiettano può essere descritto come “dualismo”. Gli individui possono utilizzare filtri, strumenti di editing e applicazioni sofisticate nel regno digitale per presentare versioni idealizzate di se stessi e conformarsi agli standard di bellezza della società. Le piattaforme di social media che presentano rappresentazioni digitali alterate e meticolosamente realizzate dei corpi possono causare un senso di distacco dalla realtà. I personaggi digitali idealizzati possono indurre gli individui a sforzarsi di raggiungere l'impossibile, inseguendo uno standard di bellezza irrealistico e spesso irraggiungibile (Digennaro, 2023). Nella società odierna, l'aspetto esteriore è di estrema importanza per l'autostima delle persone (Tiggemann & Barbato, 2018). Sebbene i like sui social media siano un modo popolare per gli individui, in particolare per le ragazze adolescenti, di confrontarsi con gli altri, gli studi hanno dimostrato che ricevere un feedback positivo può portare a una maggiore felicità (Chua & Chang, 2016; Meshi et al., 2013). È fondamentale considerare il potenziale di un ciclo continuo di modifica delle immagini sui social media per soddisfare gli standard di bellezza e attirare più like (Eshiet, 2020). Questo studio mira a comprendere più a fondo la connessione tra uso del digitale, uso dei social media e formazione dell'identità, concentrandosi sull'immagine corporea e sulla dualità reale/digitale. L'ipotesi è che l'uso dei social media sia associato al desiderio di modificare il proprio aspetto fisico per adattarlo alle rappresentazioni idealizzate, con conseguente insoddisfazione corporea e dualismo tra corpo reale e virtuale. Lo studio ha coinvolto 2378 preadolescenti italiani attraverso due questionari autosomministrati sull'uso dei social media, sulla rappresentazione del corpo e sull'immagine corporea. Lo studio ha rilevato che il 99% dei partecipanti naviga quotidianamente sui social media, con Instagram e TikTok che sono i più popolari. Il 62,1% ha utilizzato filtri di bellezza per migliorare il proprio aspetto. Per quanto riguarda l'immagine corporea, la maggior parte dei partecipanti ha mostrato una soddisfazione da lieve a moderata per il proprio aspetto fisico, con un punteggio più alto per i maschi (2,6 ± 0,9) rispetto alle femmine (2,4 ± 0,8), che si allinea con i risultati del dualismo (femmine: 1,4 ± 0,7; maschi 1,1 ± 0,8). Nel complesso, l'uso dei social media è associato al desiderio di alterare l'aspetto fisico, che può portare a problemi di immagine corporea. L'immagine corporea è un'esperienza complessa e profonda legata alla nostra incarnazione fisica. Comprende varie dimensioni, come il modo in cui le persone percepiscono, pensano, sentono e si comportano in relazione all'aspetto e alla funzione del proprio corpo (Cash & Smolak, 2011). In letteratura è stato espresso il concetto che l'immagine corporea è un'esperienza umana mutevole e modificabile che può essere influenzata da fattori esterni come i coetanei e i media (Cash, 2012). Le istituzioni educative dovrebbero offrire corsi di alfabetizzazione digitale per aumentare la consapevolezza dei rischi e minimizzare le false credenze e le influenze dannose (Iannaccone, 2023). Inoltre, gli educatori possono sviluppare strategie pedagogiche per proporre programmi completi che enfatizzino la consapevolezza di sé e la formazione dell'identità prima della preadolescenza per prevenire i problemi legati all'immagine corporea.

L'influenza della post-digitalizzazione tra i preadolescenti: le nuove sfide educative

Alice Iannaccone
Writing – Original Draft Preparation
;
Simone Digennaro
Writing – Review & Editing
2024-01-01

Abstract

Il concetto di “onlife” è emerso nel mondo contemporaneo, sfumando il confine tra dominio reale e virtuale (Floridi, 2014, 2015). I nativi digitali sono continuamente influenzati dalle piattaforme digitali, che portano alla fusione delle loro realtà online e offline. L'impatto dei media digitali sulla formazione dell'identità durante gli anni della formazione è significativo, poiché le interazioni online diventano sempre più pervasive (Rodgers & Rousseau, 2022). Il contrasto tra il sé fisico reale e le personalità virtuali meticolosamente create che gli utenti online proiettano può essere descritto come “dualismo”. Gli individui possono utilizzare filtri, strumenti di editing e applicazioni sofisticate nel regno digitale per presentare versioni idealizzate di se stessi e conformarsi agli standard di bellezza della società. Le piattaforme di social media che presentano rappresentazioni digitali alterate e meticolosamente realizzate dei corpi possono causare un senso di distacco dalla realtà. I personaggi digitali idealizzati possono indurre gli individui a sforzarsi di raggiungere l'impossibile, inseguendo uno standard di bellezza irrealistico e spesso irraggiungibile (Digennaro, 2023). Nella società odierna, l'aspetto esteriore è di estrema importanza per l'autostima delle persone (Tiggemann & Barbato, 2018). Sebbene i like sui social media siano un modo popolare per gli individui, in particolare per le ragazze adolescenti, di confrontarsi con gli altri, gli studi hanno dimostrato che ricevere un feedback positivo può portare a una maggiore felicità (Chua & Chang, 2016; Meshi et al., 2013). È fondamentale considerare il potenziale di un ciclo continuo di modifica delle immagini sui social media per soddisfare gli standard di bellezza e attirare più like (Eshiet, 2020). Questo studio mira a comprendere più a fondo la connessione tra uso del digitale, uso dei social media e formazione dell'identità, concentrandosi sull'immagine corporea e sulla dualità reale/digitale. L'ipotesi è che l'uso dei social media sia associato al desiderio di modificare il proprio aspetto fisico per adattarlo alle rappresentazioni idealizzate, con conseguente insoddisfazione corporea e dualismo tra corpo reale e virtuale. Lo studio ha coinvolto 2378 preadolescenti italiani attraverso due questionari autosomministrati sull'uso dei social media, sulla rappresentazione del corpo e sull'immagine corporea. Lo studio ha rilevato che il 99% dei partecipanti naviga quotidianamente sui social media, con Instagram e TikTok che sono i più popolari. Il 62,1% ha utilizzato filtri di bellezza per migliorare il proprio aspetto. Per quanto riguarda l'immagine corporea, la maggior parte dei partecipanti ha mostrato una soddisfazione da lieve a moderata per il proprio aspetto fisico, con un punteggio più alto per i maschi (2,6 ± 0,9) rispetto alle femmine (2,4 ± 0,8), che si allinea con i risultati del dualismo (femmine: 1,4 ± 0,7; maschi 1,1 ± 0,8). Nel complesso, l'uso dei social media è associato al desiderio di alterare l'aspetto fisico, che può portare a problemi di immagine corporea. L'immagine corporea è un'esperienza complessa e profonda legata alla nostra incarnazione fisica. Comprende varie dimensioni, come il modo in cui le persone percepiscono, pensano, sentono e si comportano in relazione all'aspetto e alla funzione del proprio corpo (Cash & Smolak, 2011). In letteratura è stato espresso il concetto che l'immagine corporea è un'esperienza umana mutevole e modificabile che può essere influenzata da fattori esterni come i coetanei e i media (Cash, 2012). Le istituzioni educative dovrebbero offrire corsi di alfabetizzazione digitale per aumentare la consapevolezza dei rischi e minimizzare le false credenze e le influenze dannose (Iannaccone, 2023). Inoltre, gli educatori possono sviluppare strategie pedagogiche per proporre programmi completi che enfatizzino la consapevolezza di sé e la formazione dell'identità prima della preadolescenza per prevenire i problemi legati all'immagine corporea.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11580/107223
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