Con poca o nulla attenzione da parte delle Istituzioni e dell’informazione si sta diffondendo nelle scuole italiane, su principale iniziativa di una rete di Avvocati che prende il nome di Rete Lenford, ma anche grazie all’accondiscendenza di chi non pare aver esattamente compreso l’impatto della stessa sulla crescita di ragazzi in fase di formazione fisica e psichica, la c.d. Carriera Alias. Si tratta della possibilità, che poi diventa immediatamente una pretesa, che all’interno della vita scolastica gli studenti che desiderano essere individuati con un nome non corrispondente al sesso di appartenenza possano, non solo ottenere tale riconoscimento in tutte le attività da parte degli insegnanti, ma anche aspettarsi che i compagni li assecondino in questa richiesta, con il rischio di sanzioni per chi non accettasse di farlo. La problematica compatibilità di quanto descritto con molteplici norme di carattere nazionale e principi consacrati in accordi internazionali, così come l’esperienza appena accennata di chi, già prima, l’ha vista realizzare, dovrebbero imporre estrema attenzione e vigilanza affinché non si debba, solo in ritardo, prendere atto della gravità dei problemi che vengono creati e degli enormi costi sociali ed economici che sono imposti dal tentativo di porre rimedio a tali perniciose conseguenze. Peraltro, è possibile osservare che la vigente legislazione non permette alcuna pratica riconducibile al cambio di sesso nei confronti di soggetti minorenni.

La carriera “alias” nelle scuole: tutela dei minori, profili giuridici e libertà di scelta

Gianfrancesco Vecchio
2024-01-01

Abstract

Con poca o nulla attenzione da parte delle Istituzioni e dell’informazione si sta diffondendo nelle scuole italiane, su principale iniziativa di una rete di Avvocati che prende il nome di Rete Lenford, ma anche grazie all’accondiscendenza di chi non pare aver esattamente compreso l’impatto della stessa sulla crescita di ragazzi in fase di formazione fisica e psichica, la c.d. Carriera Alias. Si tratta della possibilità, che poi diventa immediatamente una pretesa, che all’interno della vita scolastica gli studenti che desiderano essere individuati con un nome non corrispondente al sesso di appartenenza possano, non solo ottenere tale riconoscimento in tutte le attività da parte degli insegnanti, ma anche aspettarsi che i compagni li assecondino in questa richiesta, con il rischio di sanzioni per chi non accettasse di farlo. La problematica compatibilità di quanto descritto con molteplici norme di carattere nazionale e principi consacrati in accordi internazionali, così come l’esperienza appena accennata di chi, già prima, l’ha vista realizzare, dovrebbero imporre estrema attenzione e vigilanza affinché non si debba, solo in ritardo, prendere atto della gravità dei problemi che vengono creati e degli enormi costi sociali ed economici che sono imposti dal tentativo di porre rimedio a tali perniciose conseguenze. Peraltro, è possibile osservare che la vigente legislazione non permette alcuna pratica riconducibile al cambio di sesso nei confronti di soggetti minorenni.
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