Ferdinando Bologna ha contribuito in maniera determinante alla conoscenza del Tito Livio ms. lat. 5690 della Bibliothèque nationale de France, molto noto agli studi per essere appartenuto a Francesco Petrarca. In questo ar- ticolo si ribadisce l’origine meridionale della prima sezione del manoscritto parigino, già ipotizzata da Bologna, e si propongono nuove osservazioni per la sua seconda unità codicologica. In quest’ultima sono rintracciabili due miniatori che pochi anni dopo saranno attivi anche in manoscritti di sicura origine napoletana (Vienna, Österrei- chische Nationalbibliothek, cod. 2328; Napoli, Biblioteca Nazionale ‘Vittorio Emanuele III’, ms. I.B.24). Questa circostanza suggerisce che i due artisti, dopo aver realizzato a Roma la seconda sezione del Tito Livio, si siano trasferiti, nel corso del secondo decennio del Trecento, a Napoli.
Tra Roma e Napoli. Nuove osservazioni sul Tito Livio di Petrarca (BnF, ms. Lat. 5690)
Andrea Improta
2023-01-01
Abstract
Ferdinando Bologna ha contribuito in maniera determinante alla conoscenza del Tito Livio ms. lat. 5690 della Bibliothèque nationale de France, molto noto agli studi per essere appartenuto a Francesco Petrarca. In questo ar- ticolo si ribadisce l’origine meridionale della prima sezione del manoscritto parigino, già ipotizzata da Bologna, e si propongono nuove osservazioni per la sua seconda unità codicologica. In quest’ultima sono rintracciabili due miniatori che pochi anni dopo saranno attivi anche in manoscritti di sicura origine napoletana (Vienna, Österrei- chische Nationalbibliothek, cod. 2328; Napoli, Biblioteca Nazionale ‘Vittorio Emanuele III’, ms. I.B.24). Questa circostanza suggerisce che i due artisti, dopo aver realizzato a Roma la seconda sezione del Tito Livio, si siano trasferiti, nel corso del secondo decennio del Trecento, a Napoli.File | Dimensione | Formato | |
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