Il concetto di immagine corporea è un concetto multiforme che comprende come un individuo vede, pensa, sente e si comporta in relazione all'aspetto e alla funzione del proprio corpo (Cash & Smolak, 2011). Per quanto riguarda gli elementi esterni che la influenzano, le teorie socioculturali suggeriscono che il contenuto di social media basati su immagini potrebbero indurre all'interiorizzazione dei concetti di bellezza proposti (Schaefer et al., 2015). Pertanto, gli individui potrebbero risultare più preoccupati per la loro immagine corporea se confrontata con altre (Thompson, 1990). Attualmente l'uso dei social media è ampiamente diffuso in quanto permette agli utenti di interagire condividendo messaggi o foto. In particolare, la Generazione Z di "nativi digitali", vive l'esperienza di una dimensione onlife caratterizzata da una crescente onnipresenza dei social network (Floridi, 2014), creando una sorta di omniopticon in cui i molti vedono i molti, influenzandosi a vicenda (Sæle et al., 2021) e dove l’esposizione a modelli ideali di bellezza potrebbe indurre la manipolazione delle proprio foto, favorendo l'insorgenza del dualismo tra l'identità virtuale e quella reale (Digennaro, 2022a). Per presente studio qualitativo 134 bambini (9-10 anni) sono stati coinvolti in dei focus-group riguardanti l’utilizzo di social media, la condivisione di immagini con la loro immagine, l'uso di filtri di bellezza per manipolare il loro aspetto. L’analisi tematica ha dimostrato che la maggior parte dei partecipanti possiede un proprio cellulare, altrimenti “vieni escluso dagli altri”. Nonostante la maggior parte dei bambini abbia dichiarato di non passare troppo tempo quotidianamente sui social network è emerso che usano app come TikTok, Telegram, YouTube, Twitch, Discord, o Instagram. Per quanto riguarda la condivisione di immagini con la loro immagine del corpo, diverse opinioni sono emerse. Ad esempio, una bambina ha detto "Sono d'accordo per la pubblicazione delle mie foto da mia madre, se sono soddisfatto di come mi aspetto", sottolineando l'importanza di apparire belli quando proprie foto vengono condivise. Tuttavia, gran parte dei partecipanti evita la pubblicazione di materiale fotografico/video raffigurante se stessi (sia per decisione propria o per imposizione da parte dei genitori) dichiarando "Non mi piace pubblicare le mie foto" o "Non pubblico perché non voglio e nemmeno i miei genitori", o per paura di giudizi negativi. Inoltre, la maggior parte non è soddisfatto del proprio aspetto e, pertanto, ricorre all’utilizzo di filtri di bellezza per migliorarlo prima della condivisione mentre altri dichiarato di non volerli utilizzare per paura di non piacersi più. In conclusione, i nativi digitali sono continuamente esposti a modelli di bellezza ideali attraverso i social media. Il presente studio ha dimostrato che la maggior dei bambini rispondono è insoddisfatta della propria immagine corporea ed è alla continua ricerca di approvazione da parte dei loro amici, anche attraverso l’utilizzo di filtri di bellezza, creando una sorta di circolo virtuoso in cui il meccanismo è guidato dal numero dei "mi piace" alle immagini postate al fine di aumentare la loro autostima. Tuttavia, questo processo potrebbe indurre allo sviluppo del dualismo tra l'identità virtuale (con immagini manipolate) e quella reale (Digennaro, 2022b). Pertanto, sarebbe utile per lo sviluppo dei bambini adottare strategie specifiche che contribuiscano a stabilire le basi per un processo di crescita sano e contrastare l’influenza negativa dei social network. Ad esempio, un programma completo potrebbe essere proposto con la collaborazione di scuole, educatori e genitori concentrandosi sull’implementazione di specifici elementi quali la consapevolezza del proprio sé o la creazione dell'identità.

Dualismo tra corpo reale e corpo virtuale nei bambini- uno studio qualitativo

Alice Iannaccone
2023-01-01

Abstract

Il concetto di immagine corporea è un concetto multiforme che comprende come un individuo vede, pensa, sente e si comporta in relazione all'aspetto e alla funzione del proprio corpo (Cash & Smolak, 2011). Per quanto riguarda gli elementi esterni che la influenzano, le teorie socioculturali suggeriscono che il contenuto di social media basati su immagini potrebbero indurre all'interiorizzazione dei concetti di bellezza proposti (Schaefer et al., 2015). Pertanto, gli individui potrebbero risultare più preoccupati per la loro immagine corporea se confrontata con altre (Thompson, 1990). Attualmente l'uso dei social media è ampiamente diffuso in quanto permette agli utenti di interagire condividendo messaggi o foto. In particolare, la Generazione Z di "nativi digitali", vive l'esperienza di una dimensione onlife caratterizzata da una crescente onnipresenza dei social network (Floridi, 2014), creando una sorta di omniopticon in cui i molti vedono i molti, influenzandosi a vicenda (Sæle et al., 2021) e dove l’esposizione a modelli ideali di bellezza potrebbe indurre la manipolazione delle proprio foto, favorendo l'insorgenza del dualismo tra l'identità virtuale e quella reale (Digennaro, 2022a). Per presente studio qualitativo 134 bambini (9-10 anni) sono stati coinvolti in dei focus-group riguardanti l’utilizzo di social media, la condivisione di immagini con la loro immagine, l'uso di filtri di bellezza per manipolare il loro aspetto. L’analisi tematica ha dimostrato che la maggior parte dei partecipanti possiede un proprio cellulare, altrimenti “vieni escluso dagli altri”. Nonostante la maggior parte dei bambini abbia dichiarato di non passare troppo tempo quotidianamente sui social network è emerso che usano app come TikTok, Telegram, YouTube, Twitch, Discord, o Instagram. Per quanto riguarda la condivisione di immagini con la loro immagine del corpo, diverse opinioni sono emerse. Ad esempio, una bambina ha detto "Sono d'accordo per la pubblicazione delle mie foto da mia madre, se sono soddisfatto di come mi aspetto", sottolineando l'importanza di apparire belli quando proprie foto vengono condivise. Tuttavia, gran parte dei partecipanti evita la pubblicazione di materiale fotografico/video raffigurante se stessi (sia per decisione propria o per imposizione da parte dei genitori) dichiarando "Non mi piace pubblicare le mie foto" o "Non pubblico perché non voglio e nemmeno i miei genitori", o per paura di giudizi negativi. Inoltre, la maggior parte non è soddisfatto del proprio aspetto e, pertanto, ricorre all’utilizzo di filtri di bellezza per migliorarlo prima della condivisione mentre altri dichiarato di non volerli utilizzare per paura di non piacersi più. In conclusione, i nativi digitali sono continuamente esposti a modelli di bellezza ideali attraverso i social media. Il presente studio ha dimostrato che la maggior dei bambini rispondono è insoddisfatta della propria immagine corporea ed è alla continua ricerca di approvazione da parte dei loro amici, anche attraverso l’utilizzo di filtri di bellezza, creando una sorta di circolo virtuoso in cui il meccanismo è guidato dal numero dei "mi piace" alle immagini postate al fine di aumentare la loro autostima. Tuttavia, questo processo potrebbe indurre allo sviluppo del dualismo tra l'identità virtuale (con immagini manipolate) e quella reale (Digennaro, 2022b). Pertanto, sarebbe utile per lo sviluppo dei bambini adottare strategie specifiche che contribuiscano a stabilire le basi per un processo di crescita sano e contrastare l’influenza negativa dei social network. Ad esempio, un programma completo potrebbe essere proposto con la collaborazione di scuole, educatori e genitori concentrandosi sull’implementazione di specifici elementi quali la consapevolezza del proprio sé o la creazione dell'identità.
2023
978-88-6022-471-2
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11580/101123
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