Una reggia-santuario su un'acropoli cinta da triplici mura: la reggia dell'Atlantide di Platone e l'akropolis di Siwa

Nel costruire Atlantide, Platone non vuole adeguarsi ad uno specifico modello o, adeguandosi, alludere ad esso (come spesso si propone), perché ogni singolo particolare del racconto platonico risponde ad una precisa funzione strutturale e semiotica e non è meccanica trasposizione di un qualche particolare ‘storico’. Ciò vale, ad esempio, anche per la peculiare struttura dell’isola-acropoli-reggia di Atlantide, descritta nel Crizia. Tuttavia, messo in chiaro tutto ciò, sulla base di una serie notevole e puntuale di analogie strutturali (che arrivano in tutto ad una decina), è lecito affermare che l’acropolis-reggia-santuario di Siwa può aver offerto a Platone un concreto punto di partenza per la costruzione di una acropoli-reggia-santuario come quella che egli, sempre seguendo la logica spaziale propria di ogni potere monarchico, elabora minuziosamente al centro della sua Atlantide. Ciò anche sulla base della grande notorietà del santuario di Ammon nell’Atene del IV secolo a.C., anche a livello ufficiale, e del ruolo del mondo egiziano nell’elaborata cornice con cui Platone introduce il suo racconto su Atlantide.