L'edizione del Somnium Scipionis di R. Caldini Montanari segna un indubbio progresso per la costituzione del testo della parte finale del De republica ciceroniano. Tramandato da moltissimi codici, che testimoniano la grande fortuna di quella che è stata per secoli l'unica sezione nota del De republica, il Somnium ha subito una pesante contaminazione, specie in epoca più tarda. La Caldini è però riuscita, grazie ad una minuziosa analisi della trentina di codici altomedievali dell'opera effettuata nella vasta Introduzione, a dipanare le relazioni fra questi testimoni e a gettare le basi per una costituzione del testo non più basata prevalentemente sullo iudicium dell'editore, ma su una valutazione stemmatica dei testimoni altomedievali. La sua ricostruzione è nel complesso convincente e condivisibile, anche se alcune questioni di dettaglio restano più incerte, soprattutto in relazione alle vicende della trasmissione del testo in epoca carolingia. Grazie a questa nuova impostazione l'edizione del Somnium consegue degli indubbi progressi rispetto alle edizioni precedenti e le scelte editoriali dell'editrice si dimostrano quasi sempre equilibrate e corrette. Il vasto Commento al testo è di natura essenzialmente filologica e critico-testuale e consente alla Caldini di chiarire le ragioni delle sue scelte ecdotiche.

Tradizione medievale ed edizione critica del Somnium Scipionis (R. Montanari Caldini)

DE PAOLIS, Paolo
2008-01-01

Abstract

L'edizione del Somnium Scipionis di R. Caldini Montanari segna un indubbio progresso per la costituzione del testo della parte finale del De republica ciceroniano. Tramandato da moltissimi codici, che testimoniano la grande fortuna di quella che è stata per secoli l'unica sezione nota del De republica, il Somnium ha subito una pesante contaminazione, specie in epoca più tarda. La Caldini è però riuscita, grazie ad una minuziosa analisi della trentina di codici altomedievali dell'opera effettuata nella vasta Introduzione, a dipanare le relazioni fra questi testimoni e a gettare le basi per una costituzione del testo non più basata prevalentemente sullo iudicium dell'editore, ma su una valutazione stemmatica dei testimoni altomedievali. La sua ricostruzione è nel complesso convincente e condivisibile, anche se alcune questioni di dettaglio restano più incerte, soprattutto in relazione alle vicende della trasmissione del testo in epoca carolingia. Grazie a questa nuova impostazione l'edizione del Somnium consegue degli indubbi progressi rispetto alle edizioni precedenti e le scelte editoriali dell'editrice si dimostrano quasi sempre equilibrate e corrette. Il vasto Commento al testo è di natura essenzialmente filologica e critico-testuale e consente alla Caldini di chiarire le ragioni delle sue scelte ecdotiche.
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