La valutazione del capitale economico dell’azienda di banca costituisce un momento fondamentale nella trasformazione dell’ente creditizio pubblico in società per azioni. In tale ambito, si confrontano l’ottica valutativa dell’investitore-risparmiatore, il quale cerca nell’investimento in capitali d’impresa una forma di impiego del suo patrimonio che si pone in alternativa con altre forme di investimento redditizio, con quello dell’acquirente-impresa, che è motivato all’acquisto anche per sviluppare e realizzare certe potenzialità operative possibili grazie ad una gestione integrata dell’impresa acquisenda con la sua economia. Tali ottiche valutative offrono uno schema di gerarchia degli obiettivi, nel senso che quella che pone l’enfasi sulle sinergie ottenibili in sede di integrazione aziendale risulta essere un obiettivo intermedio, propedeutico, cioè, a quello fondamentale rappresentato dall’interesse dei portatori di quote di capitale di rischio, nel presupposto che la banca tende a mantenersi redditizia a lungo andare operando attivamente per il continuo miglioramento della propria posizione concorrenziale.

Note in margine alle problematiche valutative connesse alla trasformazione delle banche pubbliche in S.p.A.

MINNETTI, Francesco
1992-01-01

Abstract

La valutazione del capitale economico dell’azienda di banca costituisce un momento fondamentale nella trasformazione dell’ente creditizio pubblico in società per azioni. In tale ambito, si confrontano l’ottica valutativa dell’investitore-risparmiatore, il quale cerca nell’investimento in capitali d’impresa una forma di impiego del suo patrimonio che si pone in alternativa con altre forme di investimento redditizio, con quello dell’acquirente-impresa, che è motivato all’acquisto anche per sviluppare e realizzare certe potenzialità operative possibili grazie ad una gestione integrata dell’impresa acquisenda con la sua economia. Tali ottiche valutative offrono uno schema di gerarchia degli obiettivi, nel senso che quella che pone l’enfasi sulle sinergie ottenibili in sede di integrazione aziendale risulta essere un obiettivo intermedio, propedeutico, cioè, a quello fondamentale rappresentato dall’interesse dei portatori di quote di capitale di rischio, nel presupposto che la banca tende a mantenersi redditizia a lungo andare operando attivamente per il continuo miglioramento della propria posizione concorrenziale.
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