Il saggio prende in esame la fase più antica del fenomeno dei codici miscellanei nel mondo greco (III-V secolo). Dopo alcune considerazione introduttive su questa particolare tipologia libraria – saldamente connessa con la struttura materiale del nuovo libro in forma di codice contrapposta al tradizionale volumen di papiro – si indagano, sulla base di un certo numero di reperti conservati, per lo più greci, ma anche copti, forme, tipologie, struttura, organizzazione del testo e ambiti di produzione e circolazione dei libri miscellanei. Il fenomeno appare innanzitutto connesso agli ambienti cristiani, dove risulta funzionale alle pratiche di produzione, circolazione e fruizione dei testi all’interno delle comunità cristiane, in un sistema in cui si scriveva innanzitutto per soddisfare le esigenze della comunità e dei suoi membri. Non mancano però libri miscellanei di contenuto profano, che preludono alla grande diffusione che questa tipologia libraria avrà nei secoli del medioevo, fino a prefigurare una sorta di ‘biblioteca’ pluritestuale racchiusa all’interno di un unico codice-contenitore. Dall’analisi codicologica (dimensioni, fascicolazione, qualità del papiro o della pergamena) e grafica dei testimoni superstiti, emerge lo status del codice miscellaneo nella sua fase più antica: prodotto librario tutto sommato marginale (nel contesto della produzione libraria del tempo) e destinato a soddisfare innanzitutto esigenze pratiche, di studio, di lavoro, di edificazione morale o di polemica dottrinale nel seno delle comunità cristiane.

I più antichi codici miscellanei greci. Materiali per una riflessione

CRISCI, Edoardo
2004-01-01

Abstract

Il saggio prende in esame la fase più antica del fenomeno dei codici miscellanei nel mondo greco (III-V secolo). Dopo alcune considerazione introduttive su questa particolare tipologia libraria – saldamente connessa con la struttura materiale del nuovo libro in forma di codice contrapposta al tradizionale volumen di papiro – si indagano, sulla base di un certo numero di reperti conservati, per lo più greci, ma anche copti, forme, tipologie, struttura, organizzazione del testo e ambiti di produzione e circolazione dei libri miscellanei. Il fenomeno appare innanzitutto connesso agli ambienti cristiani, dove risulta funzionale alle pratiche di produzione, circolazione e fruizione dei testi all’interno delle comunità cristiane, in un sistema in cui si scriveva innanzitutto per soddisfare le esigenze della comunità e dei suoi membri. Non mancano però libri miscellanei di contenuto profano, che preludono alla grande diffusione che questa tipologia libraria avrà nei secoli del medioevo, fino a prefigurare una sorta di ‘biblioteca’ pluritestuale racchiusa all’interno di un unico codice-contenitore. Dall’analisi codicologica (dimensioni, fascicolazione, qualità del papiro o della pergamena) e grafica dei testimoni superstiti, emerge lo status del codice miscellaneo nella sua fase più antica: prodotto librario tutto sommato marginale (nel contesto della produzione libraria del tempo) e destinato a soddisfare innanzitutto esigenze pratiche, di studio, di lavoro, di edificazione morale o di polemica dottrinale nel seno delle comunità cristiane.
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