Dando seguito ad un precedente lavoro, che dimostrava come il senhal trobadorico rappresenti uno strumento di denominazione a carattere inclusivo inteso a coinvolgere l’interlocutore all’interno dello spazio semantico delineato dal vocabulaire courtois des troubadours de l’époque classique, questo nuovo studio mostra come la scelta e la pratica di un preciso senhal possa riflettere la perfetta convenientia di un tema lirico rispetto all’impianto formale del componimento all’interno del quale viene declinato. Il caso in questione riguarda l’espressione Tort n'avetz, che ricorre come senhal in varie circostanze del canzoniere del trovatore Peire Rogier e focalizza in maniera estremamente peculiare un aspetto rilevante del cosiddetto «vassallaggio amoroso», tema condiviso da buona parte della lirica trobadorica. Dimostrando che la dialettica interiore espressa mediante la forma della cosiddetta cobla tensonada categorizza comportamenti ed argomenti nei termini del dreit e del tort, si osserva come le le categorie debordino dallo spazio retorico di competenza, tracimando nelle formule di interlocuzione mediante i meccanismi di repetitio che sostanziano la semantica del senhal. Le evidenze presentate permettono di concludere che la scelta e la pratica del senhal riflettono la perfetta convenienza del tema lirico del tort rispetto all’impianto formale del componimento all’interno del quale viene declinato e alle procedure che ne regolano la circolazione.

La cobla tensonada e la “dama del torto” di Peire Rogier

FUKSAS, Anatole Pierre
2014-01-01

Abstract

Dando seguito ad un precedente lavoro, che dimostrava come il senhal trobadorico rappresenti uno strumento di denominazione a carattere inclusivo inteso a coinvolgere l’interlocutore all’interno dello spazio semantico delineato dal vocabulaire courtois des troubadours de l’époque classique, questo nuovo studio mostra come la scelta e la pratica di un preciso senhal possa riflettere la perfetta convenientia di un tema lirico rispetto all’impianto formale del componimento all’interno del quale viene declinato. Il caso in questione riguarda l’espressione Tort n'avetz, che ricorre come senhal in varie circostanze del canzoniere del trovatore Peire Rogier e focalizza in maniera estremamente peculiare un aspetto rilevante del cosiddetto «vassallaggio amoroso», tema condiviso da buona parte della lirica trobadorica. Dimostrando che la dialettica interiore espressa mediante la forma della cosiddetta cobla tensonada categorizza comportamenti ed argomenti nei termini del dreit e del tort, si osserva come le le categorie debordino dallo spazio retorico di competenza, tracimando nelle formule di interlocuzione mediante i meccanismi di repetitio che sostanziano la semantica del senhal. Le evidenze presentate permettono di concludere che la scelta e la pratica del senhal riflettono la perfetta convenienza del tema lirico del tort rispetto all’impianto formale del componimento all’interno del quale viene declinato e alle procedure che ne regolano la circolazione.
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