Nelle pagine finali di 'Wise Blood', il primo romanzo di Flannery O'Connor, si produce una stridente incongruità fra nichilismo blasfemo e mimesi del calvario di Cristo. Una nuova lettura del romanzo, e dell’intera produzione narrativa di questa anticonformistica scrittrice americana, ratifica una volontà di ritorno alla peculiarità originaria, cioè veterotestamentaria, del “legame con il divino”. Un ritorno alle origini Scritturali che il costante ricorso alla violenza non fa che avvalorare: è la stessa violenza, inflitta agli altri o su se stessi, che si incontra nelle pagine dell’Antico Testamento.

“Il sapore del Vecchio Testamento: 'Wise Blood' di Flannery O’Connor"

PIRE', Luciana
2014-01-01

Abstract

Nelle pagine finali di 'Wise Blood', il primo romanzo di Flannery O'Connor, si produce una stridente incongruità fra nichilismo blasfemo e mimesi del calvario di Cristo. Una nuova lettura del romanzo, e dell’intera produzione narrativa di questa anticonformistica scrittrice americana, ratifica una volontà di ritorno alla peculiarità originaria, cioè veterotestamentaria, del “legame con il divino”. Un ritorno alle origini Scritturali che il costante ricorso alla violenza non fa che avvalorare: è la stessa violenza, inflitta agli altri o su se stessi, che si incontra nelle pagine dell’Antico Testamento.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
PIRE' O'Connor (Acoma) (1).docx

non disponibili

Tipologia: Altro materiale allegato
Licenza: DRM non definito
Dimensione 81.58 kB
Formato Microsoft Word XML
81.58 kB Microsoft Word XML   Visualizza/Apri   Richiedi una copia

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11580/26280
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
social impact