Lo sviluppo della tecnologia ha richiesto l'evoluzione degli strumenti necessari per l'approfondimento delle conoscenze e per la deduzione di criteri e procedure di progettazione; tra tali strumenti sono di fondamentale importanza le tecniche di rappresentazione grafica. Attualmente il progetto di meccanismi, siano essi parti costituenti di complessi più grandi o macchine fini a se stesse, si sviluppa sulla base di rappresentazioni sintetiche della geometria e della cinematica dei corpi che li compongono. Queste espressioni grafiche schematiche rivestono grande importanza per il tecnico progettista, poichè rappresentano le principali caratteristiche meccaniche delle macchine e perchè su disegni di questo genere vengono svolti calcoli e considerazioni progettuali; per queste ragioni, oltre al risultato del progetto meccanico, il tecnico ha sempre posto particolare interesse al disegno delle macchine, sia nell'espressione esecutiva che in quella normativa. Questo studio si propone di esaminare lo sviluppo della rappresentazione cinematica dei meccanismi. I primi disegni di macchine moderne possono essere considerati quelli contenuti nel Taccuino di Villard de Honnecourt, databile circa al primo quarto del XIII secolo. Successivamente vengono presi in esame alcuni disegni del periodo Rinascimentale, molto fecondo per quanto riguarda gli studi di Meccanica; per lo studio di questo periodo si farà riferimento alle opere, tra gli altri, di Guidobaldo del Monte, di Leonardo, del Brunelleschi, di Francesco di Giorgio. Nel periodo tra il XIII ed XV secolo, pur se la conoscenza tecnica andava sempre progredendo, i meccanismi venivano concepiti e studiati sin dalla prima ideazione attraverso disegni di natura pittorica nei quali, accanto ad elementi tecnici, era preponderante la rappresentazione naturalistica. Una svolta nella scienza e quindi nel modo di rappresentare macchine e meccanismi si ebbe alla fine del XVI secolo quando Galileo Galilei intuisce come ogni macchina possa essere riconducibile alla leva: è la razionalizzazione degli studi di meccanica, ed anche il passaggio a rappresentazioni di tipo più schematico Con il tempo, l'evoluzione delle tecniche grafiche e del sapere scientifico, oltre all'impiego sempre più esteso di progetti studiati e redatti in luoghi diversi dall'officina di produzione, ha richiesto una sempre maggiore chiarezza tecnica sia nell'impaginazione che nell'esecuzione di particolari esecutivi e di montaggio. Nei secoli seguenti, si sono ancora più sviluppati studi teorici che, anche se non diretti esplicitamente all'esame del progetto grafico dei meccanismi, hanno avuto una notevole importanza nell'ampliamento delle conoscenze della cinematica e della meccanica. Conseguentemente la rappresentazione grafica dei fenomeni meccanici diventa più schematica ed essenziale, e comincia a svincolarsi dagli aspetti "veristici" dei meccanismi. Nel secolo XIX, con il prorompente sviluppo dell'industrializzazione, si fanno pressanti le esigenze di rappresentazioni tecniche sintetiche e di chiara interpretazione; il disegno dei meccanismi subisce quindi una mutazione che porta ad una unicità di rappresentazione schematica che verrà codificata verso la fine dell'Ottocento. Nei suoi termini essenziali questa rappresentazione dei meccanismi è giunta fino ai giorni nostri.

Evoluzione della rappresentazione grafica nel progetto dei meccanismi

CECCARELLI, Marco;CIGOLA, Michela
1997-01-01

Abstract

Lo sviluppo della tecnologia ha richiesto l'evoluzione degli strumenti necessari per l'approfondimento delle conoscenze e per la deduzione di criteri e procedure di progettazione; tra tali strumenti sono di fondamentale importanza le tecniche di rappresentazione grafica. Attualmente il progetto di meccanismi, siano essi parti costituenti di complessi più grandi o macchine fini a se stesse, si sviluppa sulla base di rappresentazioni sintetiche della geometria e della cinematica dei corpi che li compongono. Queste espressioni grafiche schematiche rivestono grande importanza per il tecnico progettista, poichè rappresentano le principali caratteristiche meccaniche delle macchine e perchè su disegni di questo genere vengono svolti calcoli e considerazioni progettuali; per queste ragioni, oltre al risultato del progetto meccanico, il tecnico ha sempre posto particolare interesse al disegno delle macchine, sia nell'espressione esecutiva che in quella normativa. Questo studio si propone di esaminare lo sviluppo della rappresentazione cinematica dei meccanismi. I primi disegni di macchine moderne possono essere considerati quelli contenuti nel Taccuino di Villard de Honnecourt, databile circa al primo quarto del XIII secolo. Successivamente vengono presi in esame alcuni disegni del periodo Rinascimentale, molto fecondo per quanto riguarda gli studi di Meccanica; per lo studio di questo periodo si farà riferimento alle opere, tra gli altri, di Guidobaldo del Monte, di Leonardo, del Brunelleschi, di Francesco di Giorgio. Nel periodo tra il XIII ed XV secolo, pur se la conoscenza tecnica andava sempre progredendo, i meccanismi venivano concepiti e studiati sin dalla prima ideazione attraverso disegni di natura pittorica nei quali, accanto ad elementi tecnici, era preponderante la rappresentazione naturalistica. Una svolta nella scienza e quindi nel modo di rappresentare macchine e meccanismi si ebbe alla fine del XVI secolo quando Galileo Galilei intuisce come ogni macchina possa essere riconducibile alla leva: è la razionalizzazione degli studi di meccanica, ed anche il passaggio a rappresentazioni di tipo più schematico Con il tempo, l'evoluzione delle tecniche grafiche e del sapere scientifico, oltre all'impiego sempre più esteso di progetti studiati e redatti in luoghi diversi dall'officina di produzione, ha richiesto una sempre maggiore chiarezza tecnica sia nell'impaginazione che nell'esecuzione di particolari esecutivi e di montaggio. Nei secoli seguenti, si sono ancora più sviluppati studi teorici che, anche se non diretti esplicitamente all'esame del progetto grafico dei meccanismi, hanno avuto una notevole importanza nell'ampliamento delle conoscenze della cinematica e della meccanica. Conseguentemente la rappresentazione grafica dei fenomeni meccanici diventa più schematica ed essenziale, e comincia a svincolarsi dagli aspetti "veristici" dei meccanismi. Nel secolo XIX, con il prorompente sviluppo dell'industrializzazione, si fanno pressanti le esigenze di rappresentazioni tecniche sintetiche e di chiara interpretazione; il disegno dei meccanismi subisce quindi una mutazione che porta ad una unicità di rappresentazione schematica che verrà codificata verso la fine dell'Ottocento. Nei suoi termini essenziali questa rappresentazione dei meccanismi è giunta fino ai giorni nostri.
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