Il contributo ‘rilegge’ la figura di Desiderio abate di Montecassino (1058-1087) come committente di manoscritti decorati, a partire dal celebre dittico di dedica del Codex Benedictus, Vat. lat. 1202, attraverso le tre liste della Chronica di Leone Ostiense e l’esame dei testimoni sopravvissuti, stabilendo un parallelo tra le tappe evolutive del grande cantiere allestito per la ricostruzione della basilica e quelle dello scriptorium. Non è casuale, e anzi è assolutamente in linea con il progetto globale di Desiderio, che i codici ‘della consacrazione’ (1066-1071) – tutti corredati di splendidi apparati decorativi e illustrativi - siano legati, per funzione e modo d’uso, ai nuovi spazi e alle nuove suppellettili approntati dall’abate per la celebrazione liturgica. Al periodo tra il 1075 e il 1087, in coincidenza con i lavori di ristrutturazione dell’intero complesso monastico, risalgono imponenti campagne di trascrizione e ornamentazione di testi patristici, esegetici e liturgici, in edizioni di studio e di lusso, alcune delle quali personalmente legate a Desiderio. Nella Montecassino del tempo l’amore per il bel libro è pervasivo e altamente specializzato, come dimostra la dedica dell’omiliario Casin. 99, rara testimonianza dei coevi meccanismi di produzione di un manoscritto. Rintracciando nell’abate Teobaldo (1022-1035) un importante precedente per l’attività bibliofila di Desiderio, il saggio ricostruisce la produzione promossa non solo per l’uso interno del monastero, ma anche per l’esportazione, in linea con il ruolo irradiante che Montecassino ebbe nel movimento di rinascita spirituale e morale delle chiese locali, sia diocesane che monastiche.

Del Desiderio di avere libri: manoscritti e committenti a Montecassino, XI secolo

OROFINO, Giulia
2011-01-01

Abstract

Il contributo ‘rilegge’ la figura di Desiderio abate di Montecassino (1058-1087) come committente di manoscritti decorati, a partire dal celebre dittico di dedica del Codex Benedictus, Vat. lat. 1202, attraverso le tre liste della Chronica di Leone Ostiense e l’esame dei testimoni sopravvissuti, stabilendo un parallelo tra le tappe evolutive del grande cantiere allestito per la ricostruzione della basilica e quelle dello scriptorium. Non è casuale, e anzi è assolutamente in linea con il progetto globale di Desiderio, che i codici ‘della consacrazione’ (1066-1071) – tutti corredati di splendidi apparati decorativi e illustrativi - siano legati, per funzione e modo d’uso, ai nuovi spazi e alle nuove suppellettili approntati dall’abate per la celebrazione liturgica. Al periodo tra il 1075 e il 1087, in coincidenza con i lavori di ristrutturazione dell’intero complesso monastico, risalgono imponenti campagne di trascrizione e ornamentazione di testi patristici, esegetici e liturgici, in edizioni di studio e di lusso, alcune delle quali personalmente legate a Desiderio. Nella Montecassino del tempo l’amore per il bel libro è pervasivo e altamente specializzato, come dimostra la dedica dell’omiliario Casin. 99, rara testimonianza dei coevi meccanismi di produzione di un manoscritto. Rintracciando nell’abate Teobaldo (1022-1035) un importante precedente per l’attività bibliofila di Desiderio, il saggio ricostruisce la produzione promossa non solo per l’uso interno del monastero, ma anche per l’esportazione, in linea con il ruolo irradiante che Montecassino ebbe nel movimento di rinascita spirituale e morale delle chiese locali, sia diocesane che monastiche.
2011
9788837088767
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