Nell’eccezionale panorama dell’ingegneria italiana, che assume alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso una rilevanza internazionale, il tema della grande struttura svolge un ruolo decisivo. Nell’ambito di questo contesto, che rappresenta un capitolo fondamentale della storia della costruzione moderna italiana, si inseriscono importanti sperimentazioni in acciaio. Opere paradigmatiche la cui analisi approfondita consente, da un lato di cogliere la specificità progettuale del singolo caso, dall’altro di inquadrare un percorso storico tutto italiano (ma con marcati richiami al contesto internazionale), con specifico riferimento all’impiego dell’acciaio nelle grandi strutture. Tra le prime sperimentazioni, figura la grande copertura strallata dell’aviorimessa di Venanzi e Vannacci realizzata in occasione della costruzione dell’aeroporto internazionale di Fiumicino a Roma. Allo stesso periodo risalgono due strutture di Pier Luigi Nervi, una a Torino in occasione della realizzazione delle grandi coperture a fungo del Palazzo del Lavoro all’esposizione Italia ’61, l’altra a Mantova per la costruzione della grande copertura sospesa della Cartiera Burgo. All’interno di questo panorama può essere iscritta anche l’innovativa copertura in tensostruttura del Palasport di Genova di Leo Finzi, uno dei primi esempi europei che ben figura se messo a confronto con le sperimentazioni condotte oltre i confini nazionali. Lo stesso si può dire dello straordinario attraversamento “all’Indiano” di Fabrizio de Miranda, primo ponte strallato in acciaio realizzato in Italia. La memoria proposta intende evidenziare gli aspetti significativi della vicenda italiana, legata all’impiego dell’acciaio nelle grandi strutture degli anni ’60 e ’70 del Novecento, mediante l’analisi di opere rappresentative, con l’obiettivo di ripercorrere, laddove possibile, oltre a l’iter ideazione-progettazione, le fasi esecutive e il processo di costruzione.

Progetto e costruzione delle grandi strutture in acciaio: la vicenda italiana degli anni Sessanta del Novecento

ZORDAN, Marcello
2010-01-01

Abstract

Nell’eccezionale panorama dell’ingegneria italiana, che assume alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso una rilevanza internazionale, il tema della grande struttura svolge un ruolo decisivo. Nell’ambito di questo contesto, che rappresenta un capitolo fondamentale della storia della costruzione moderna italiana, si inseriscono importanti sperimentazioni in acciaio. Opere paradigmatiche la cui analisi approfondita consente, da un lato di cogliere la specificità progettuale del singolo caso, dall’altro di inquadrare un percorso storico tutto italiano (ma con marcati richiami al contesto internazionale), con specifico riferimento all’impiego dell’acciaio nelle grandi strutture. Tra le prime sperimentazioni, figura la grande copertura strallata dell’aviorimessa di Venanzi e Vannacci realizzata in occasione della costruzione dell’aeroporto internazionale di Fiumicino a Roma. Allo stesso periodo risalgono due strutture di Pier Luigi Nervi, una a Torino in occasione della realizzazione delle grandi coperture a fungo del Palazzo del Lavoro all’esposizione Italia ’61, l’altra a Mantova per la costruzione della grande copertura sospesa della Cartiera Burgo. All’interno di questo panorama può essere iscritta anche l’innovativa copertura in tensostruttura del Palasport di Genova di Leo Finzi, uno dei primi esempi europei che ben figura se messo a confronto con le sperimentazioni condotte oltre i confini nazionali. Lo stesso si può dire dello straordinario attraversamento “all’Indiano” di Fabrizio de Miranda, primo ponte strallato in acciaio realizzato in Italia. La memoria proposta intende evidenziare gli aspetti significativi della vicenda italiana, legata all’impiego dell’acciaio nelle grandi strutture degli anni ’60 e ’70 del Novecento, mediante l’analisi di opere rappresentative, con l’obiettivo di ripercorrere, laddove possibile, oltre a l’iter ideazione-progettazione, le fasi esecutive e il processo di costruzione.
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