L’indagine ha valutato la qualità dell’aria in 26 aule delle principali scuole superiori della città di Cassino (FR) sia progettate per l’uso scolastico che come civili abitazioni. Le rilevazioni sono state svolte durante la stagione invernale e quella primaverile, prima dell’ingresso degli alunni e durante le lezioni. In inverno sono state evidenziate le situazioni di maggiore discomfort, infatti, gli indici di benessere termoigroventilatorio sono risultati ottimali solo per una bassa percentuale di aule e si riflettono nelle situazioni di discomfort termico percepito dagli studenti. I valori della velocità dell’aria, sia in inverno che in primavera e in entrambe le tipologie di istituto, sono stati spesso insufficienti per garantire adeguati ricambi d’aria naturali. Le misurazioni di illuminamento, effettuate in inverno, sia a luce naturale che mista, hanno evidenziato valori inferiori a 200 lux previsti dal DM 18.12.1975. Anche il livello sonoro è risultato frequentemente al di sopra delle indicazioni del DPCM 01.03.1991. I disturbi più consueti riferiti dagli studenti sono stati mal di testa, difficoltà di concentrazione, tosse, stanchezza non abituale. Le numerose situazioni di discomfort, riscontrate in entrambe le tipologie di istituto, richiedono maggiore interesse verso la qualità dell’aria negli ambienti scolastici da cui possono dipendere l’attenzione, la concentrazione, il rendimento e la condizione di benessere degli studenti.

La qualità dell'aria negli edifici scolastici progettati ad hoc e in edifici abitativi riadattati

LANGIANO, Elisa;FERRARA, Maria;CAPELLI, Giovanni;DE VITO, Elisabetta
2008-01-01

Abstract

L’indagine ha valutato la qualità dell’aria in 26 aule delle principali scuole superiori della città di Cassino (FR) sia progettate per l’uso scolastico che come civili abitazioni. Le rilevazioni sono state svolte durante la stagione invernale e quella primaverile, prima dell’ingresso degli alunni e durante le lezioni. In inverno sono state evidenziate le situazioni di maggiore discomfort, infatti, gli indici di benessere termoigroventilatorio sono risultati ottimali solo per una bassa percentuale di aule e si riflettono nelle situazioni di discomfort termico percepito dagli studenti. I valori della velocità dell’aria, sia in inverno che in primavera e in entrambe le tipologie di istituto, sono stati spesso insufficienti per garantire adeguati ricambi d’aria naturali. Le misurazioni di illuminamento, effettuate in inverno, sia a luce naturale che mista, hanno evidenziato valori inferiori a 200 lux previsti dal DM 18.12.1975. Anche il livello sonoro è risultato frequentemente al di sopra delle indicazioni del DPCM 01.03.1991. I disturbi più consueti riferiti dagli studenti sono stati mal di testa, difficoltà di concentrazione, tosse, stanchezza non abituale. Le numerose situazioni di discomfort, riscontrate in entrambe le tipologie di istituto, richiedono maggiore interesse verso la qualità dell’aria negli ambienti scolastici da cui possono dipendere l’attenzione, la concentrazione, il rendimento e la condizione di benessere degli studenti.
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