L’acquacoltura sta assumendo un ruolo crescente anche in Italia. Tale crescita produttiva pone problemi di qualità dei prodotti, sicurezza dei processi e stabilità del mercato. Vengono presentati i risultati di un progetto di ricerca, finanziato dal Ministero dell’Ambiente, che ha avuto come obiettivo quello di valutare e promuovere qualità e sicurezza dei prodotti nel rispetto dell’ambiente. Per valutare la qualità microbiologica, biologica e chimica (policlorobifenili ed endocrine disruptors) sono stati effettuati n. 23 monitoraggi in quattro impianti intensivi a terra ed off-shore ed analizzati n.154 campioni (n.66 acqua; n.55 prodotti ed n. 33 mangimi). Risultati: assenti nei prodotti e nell’ambiente salmonelle e patogeni enterici, presenti patogeni ad habitat ambientale del genere vibrio. Livelli di carica batterica e di indicatori fecali più elevati nei prodotti dell’impianto off-shore e nei mitili da tutti gli impianti. PCB rilevati in tutti i prodotti in concentrazioni inferiori a 2 µg/g peso fresco (Food and Drug Administration), in media più elevati in prodotti da impianto off-shore. Attività estrogenomimetica non rilevata nei mangimi, rilevata in prodotti e acqua dell’impianto off-shore. Qualità dei prodotti strettamente correlata allaqualità degli ambienti. Presenza di organismi geneticamente modificati nei mangimi non accompagnata da integrazione del transgene nei tessuti. Dal confronto dei risultati ottenuti con la letteratura internazionale si delinea un quadro generale non allarmante.

Acquacoltura in Italia, un modello integrato di verifica di qualità del prodotto.

DE VITO, Elisabetta;LANGIANO, Elisa;
2007-01-01

Abstract

L’acquacoltura sta assumendo un ruolo crescente anche in Italia. Tale crescita produttiva pone problemi di qualità dei prodotti, sicurezza dei processi e stabilità del mercato. Vengono presentati i risultati di un progetto di ricerca, finanziato dal Ministero dell’Ambiente, che ha avuto come obiettivo quello di valutare e promuovere qualità e sicurezza dei prodotti nel rispetto dell’ambiente. Per valutare la qualità microbiologica, biologica e chimica (policlorobifenili ed endocrine disruptors) sono stati effettuati n. 23 monitoraggi in quattro impianti intensivi a terra ed off-shore ed analizzati n.154 campioni (n.66 acqua; n.55 prodotti ed n. 33 mangimi). Risultati: assenti nei prodotti e nell’ambiente salmonelle e patogeni enterici, presenti patogeni ad habitat ambientale del genere vibrio. Livelli di carica batterica e di indicatori fecali più elevati nei prodotti dell’impianto off-shore e nei mitili da tutti gli impianti. PCB rilevati in tutti i prodotti in concentrazioni inferiori a 2 µg/g peso fresco (Food and Drug Administration), in media più elevati in prodotti da impianto off-shore. Attività estrogenomimetica non rilevata nei mangimi, rilevata in prodotti e acqua dell’impianto off-shore. Qualità dei prodotti strettamente correlata allaqualità degli ambienti. Presenza di organismi geneticamente modificati nei mangimi non accompagnata da integrazione del transgene nei tessuti. Dal confronto dei risultati ottenuti con la letteratura internazionale si delinea un quadro generale non allarmante.
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