Il recupero del castello di Millesimo consiste nella ridefinizione dei tre ambienti, parte integrante dell’antica dimora signorile, ottenuta mediante il consolidamento delle murature perimetrali esistenti e la loro ricostruzione parziale in chiave non mimetica, la realizzazione di nuove chiusure orizzontali di base, intermedie e di copertura. I tre livelli sono collegati mediante una scala a tre rampe localizzata in prossimità dell’ingresso principale distaccata dai muri d’ambito in modo da conservare la percezione unitaria dello spazio preesistente. L’ampio vuoto centrale determinato dalla geometria d’insieme della scala contribuisce non poco a rafforzare tale percezione. In corrispondenza degli impalcati il distacco dai muri d’ambito è soltanto simulato lasciando a vista l’ordito secondario sui lati lunghi dei vani. All’ultimo livello la dimensione longitudinale dello spazio è scandita dalle sei capriate di copertura con doppio tirante metallico e dai pilastri dei telai in acciaio posti in aderenza ai muri longitudinali necessari stabilire una nuova congruenza costruttiva tra le antiche mura lasciate a vista ovunque e il tetto. I nuovi spazi ospitano attività culturali e ricreative e integrano quelli già disponibili: il cortile del castello e Villa Scarsella - oggi museo napoleonico - il cui parco è collegato con lo spazio recinto dell’antica dimora signorile.

Il Castello di Millesimo, Savona

ZORDAN, Marcello
2004-01-01

Abstract

Il recupero del castello di Millesimo consiste nella ridefinizione dei tre ambienti, parte integrante dell’antica dimora signorile, ottenuta mediante il consolidamento delle murature perimetrali esistenti e la loro ricostruzione parziale in chiave non mimetica, la realizzazione di nuove chiusure orizzontali di base, intermedie e di copertura. I tre livelli sono collegati mediante una scala a tre rampe localizzata in prossimità dell’ingresso principale distaccata dai muri d’ambito in modo da conservare la percezione unitaria dello spazio preesistente. L’ampio vuoto centrale determinato dalla geometria d’insieme della scala contribuisce non poco a rafforzare tale percezione. In corrispondenza degli impalcati il distacco dai muri d’ambito è soltanto simulato lasciando a vista l’ordito secondario sui lati lunghi dei vani. All’ultimo livello la dimensione longitudinale dello spazio è scandita dalle sei capriate di copertura con doppio tirante metallico e dai pilastri dei telai in acciaio posti in aderenza ai muri longitudinali necessari stabilire una nuova congruenza costruttiva tra le antiche mura lasciate a vista ovunque e il tetto. I nuovi spazi ospitano attività culturali e ricreative e integrano quelli già disponibili: il cortile del castello e Villa Scarsella - oggi museo napoleonico - il cui parco è collegato con lo spazio recinto dell’antica dimora signorile.
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